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Firenze: al Teatro del Maggio debutta «La sonnambula» di Bellini

«La sonnambula» (foto Simone Donati – TerraProject – Contrasto)

FIRENZE –Sabato 18 novembre alle 20 al Teatro del Maggio debutta «La sonnambula» di Vincenzo Bellini. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino c’è Sebastiano Rolli; protagonisti Laura Giordano (Amina), Shalva Mukeria (Elvino), Giulia Bolcato (Lisa), Nicola Ulivieri (Il Conte Rodolfo), Giada Frasconi (Teresa). L’allestimento, con la regia di Bepi Morassi e le scene di Massimo Checchetto, riprende quello proposto alla Fenice di Venezia nel 2012.

Il pubblico fiorentino ha già ascoltato Laura Giordano come Elena in «Il cappello di paglia di Firenze» edizione 2013 e come Adina nell’«Elisir d’amore» a Pitti nel 2016 (era anche la Voce da cielo nel «Don Carlo» all’ultimo Maggio). La risentiremo a gennaio come Micaëla nella «Carmen». Palermitana, ha già alle spalle una carriera di un certo spessore: ha cantato in molti grandi teatri compresa la Scala, dove ha interpretato Musetta nella «Bohème», diretta da nomi come Riccardo Muti (con cui è stata Norina nel «Don Pasquale» al Teatro Alighieri di Ravenna, Nannetta nel «Falstaff» alla Scala, Livietta ne «Il ritorno di Don Calandrino»di Cimarosa al Salzburger Festspiele Pfingsten), Antonio Pappano (Oscar in «Un ballo in maschera” all’Accademia di Santa Cecilia), Riccardo Chailly, Valery Gergiev, Daniel Harding, Gianandrea Noseda, Jesus Lopez Cobos, Zubin Mehta, Myung Wung Chung.

Il georgiano Shalva Mukeria, che ha debuttato nel 1996, è stato a Firenze proprio come Elvino, nel cast B dell’allestimento di Federico Tiezzi diretto nel 2000 da Alessandro Pinzauti e nel 2004 da Daniel Oren. Ha poi fatto una brillante carriera da tenore di grazia, assiduo frequentatore del repertorio belcantistico.

L’ancor giovanissima Giulia Bolcato (Lisa) è stata Papagena nel «Flauto magico» che si è sentito a marzo. Nicola Ulivieri (il conte Rodolfo) nel 2006 ha ottenuto il Premio Abbiati per le sue interpretazioni mozartiane.

La trama. In un villaggio della Svizzera si festeggia il fidanzamento di Amina ed Elvino, mentre Lisa, giovane albergatrice, si rode di gelosia e rifiuta l’amore di Alessio. Giunge in incognito il conte Rodolfo, che si ferma per la notte perché il castello è troppo lontano e con la sua galanteria fa ingelosire Elvino. Al calar della sera tutti rientrano in casa, perché da tempo di notte appare un fantasma. Lisa va ad informarsi da Rodolfo se l’alloggio sia di suo gradimento e gli dice che sa che è il figlio del vecchio conte: il giovane la corteggia, non respinto, ma un rumore improvviso fa fuggire Lisa, che perde un fazzoletto. Entra dalla finestra Amina, sonnambula. Rodolfo si allontana per non comprometterla, ma Lisa ha visto e corre ad avvertire Elvino. Capeggiati da Alessio, gli abitanti del villaggio vengono a festeggiare il ritorno del Conte, la cui identità è ormai nota; entrano e trovano Amina addormentata, che al risveglio non sa spiegare perché sia lì. Da buon tenore, Elvino si infuria, credendosi tradito, e riprende l’anello all’ex-fidanzata, anche se buona parte degli abitanti del villaggio, vedendo il dolore di Amina, è convinto della sua innocenza e cerca piuttosto una spiegazione dal conte. Infine, mentre si sparge la notizia che Elvino è intenzionato a sposare Lisa, Rodolfo si fa garante di fronte a tutti dell’onestà di Amina: la fanciulla è una sonnambula ed è entrata nella sua camera in stato di incoscienza. Nasce allora una disputa tra Elvino, che non ci crede, e Rodolfo, che impegna il suo onore in difesa della ragazza. Interviene Teresa, chiedendo un po’ di silenzio perché la figlia possa finalmente riposare; poi, apprese le intenzioni di Elvino, mostra il fazzoletto di Lisa rinvenuto nella camera del conte Rodolfo: Lisa non può che confermare, col suo rossore, le parole di Teresa. Elvino, sconcertato dal duplice “tradimento” di Lisa e della fidanzata, è confortato dal Conte che ribadisce l’innocenza di Amina. A riprova delle parole di Rodolfo, ecco apparire il presunto fantasma, ovviamente la sonnambula, che parla nel sonno dimostrando la sua innocenza. Segue il lieto fine.

L’allestimento di Bepi Morassi lascia il tutto in Svizzera, ma in una stazione sciistica degli anni Trenta del Novecento.

Teatro del Maggio (Piazzale Vittorio Gui, 1)

Sabato 18 novembre, ore 20:00, Mercoledì 22 novembre, ore 20:00, Domenica 26 novembre, ore 15:30, Mercoledì 29 novembre, ore 20:00

«La sonnambula». Melodramma in due atti. Musica di Vincenzo Bellini. Libretto di Felice Romani da La Somnambule di Eugène Scribe e Germain Delavigne e La Somnambule ou L’arrivée d’un nouveau seigneur di Eugène Scribe e Pierre Aumer. Prima rappresentazione: 6 marzo 1831 al Teatro Carcano di Milano.

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Sebastiano Rolli; Maestro del Coro Lorenzo Fratini. Regia Bepi Morassi, scene Massimo Checchetto, costumi Carlos Tieppo, luci Vilmo Furian.

Il Conte Rodolfo: Nicola Ulivieri, Teresa: Giada Frasconi, Amina: Laura Giordano, Elvino: Shalva Mukeria, Lisa: Giulia Bolcato, Alessio: Min Kim, Un notaro: Carlo Messeri

Prima parte: 1 ora e 20 minuti, intervallo: 30 minuti, seconda parte: 1 ora. Durata complessiva: 2 ore e 50 minuti

Biglietti da 5 a 100 euro, in vendita anche online o nei punti Box Office (compreso il negozio Dischi Fenice, via Santa Reparata 8), oltre che alla biglietteria del teatro, aperta dal lunedì al sabato ore 10-18 e due ore prima dell’inizio degli spettacoli.

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