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Tari: immotivata la moltiplicazione della quota variabile da parte dei comuni. Lo ha stabilito il Mef

ROMA – Con riferimento alle pertinenze dell’abitazione, appare corretto computare la quota variabile una sola volta in relazione alla superficie totale dell’utenza domestica. Lo precisa il Mef in una circolare sulla Tari. «Un diverso modus operandi da parte dei comuni non troverebbe alcun supporto normativo, dal momento che condurrebbe a sommare tante volte la quota variabile quante sono le pertinenze, moltiplicando immotivatamente il numero degli occupanti dell’utenza domestica e facendo lievitare conseguentemente l’importo della Tari».

A questo punto, dopo che il Ministero ha ufficialmente dichiarato l’irregolarità, possono partire le diffide da parte degli interessati ai comuni o alle società di gestione del servizio, secondo lo schema che abbiamo già indicato, ma che riproponiamo qui allegato:l’istanza

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