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Bruxelles: Commissione Ue ammonisce l’Italia, deve ridurre il debito pubblico

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BRUXELLES – Le pagelle sui conti pubblici in arrivo dalla Commissione europea non aggiungeranno niente di nuovo rispetto ai messaggi già lanciati dai commissari nelle scorse settimane: il Governo italiano deve fare di più per abbattere il debito, e deve farlo entro la primavera perché ci sarà un nuovo esame sul debito. Con il rischio, come l’anno scorso, che si apra una procedura d’infrazione se la deviazione dei conti continuerà ad essere giudicata eccessiva. Ma nell’era di Renzi, fra spese vacue, bonus e regalie elettorali, ci siamo abituati.
Il pacchetto autunnale del Semestre europeo prevede la pubblicazione delle opinioni sulle leggi di stabilità 2018. Per
l’Italia, e per gli altri che si scostano dalle regole del Patto, è un film già visto: lodi per gli sforzi fatti finora, ma con riserva, perché non sono ancora sufficienti.
Quest’anno, poi, il nuovo esame a maggio può anche essere visto come un messaggio di Bruxelles alle forze politiche che si avviano alla campagna elettorale: il nuovo Governo, di qualunque colore sia, ha già degli impegni di risanamento da rispettare.
Il giudizio Ue ricorderà le cifre dello scostamento. Si guarda al saldo strutturale, che nel 2017 peggiora di 0,4 punti di pil, e nel 2018 migliora soltanto di uno 0,1. Lo 0,3 promesso dal Governo, non compare nell’orizzonte della Commissione, che per una diversa metodologia di calcolo lo valuta soltanto in 0,1. In sostanza, tra il peggioramento del 2017 e il piccolo miglioramento del 2018, mancherebbe ancora uno 0,3. Da trovare entro il nuovo esame di maggio, altrimenti il rapporto sul debito (126.3) dovrà certificare la deviazione eccessiva, con apertura della procedura. Ma l’intenzione di Bruxelles non è punitiva, in tutti questi anni ha sempre dimostrato di privilegiare il dialogo. Quindi, nella lettera che accompagnerà l’opinione, incalzerà il Governo su quello che esso stesso ha promesso, ma senza quantificare nuove misure aggiuntive. Per ora.

Nell’Alert Mechanism Report, l’altro documento in arrivo con le pagelle Ue, compariranno invece tutti i punti deboli
dell’economia italiana, zavorre già note e portate alla luce dalla Commissione in ogni sua analisi sugli squilibri macroeconomici. Oltre al debito, ci sono bassa produttività, alta disoccupazione soprattutto giovanile, alto livello di sofferenze bancarie. Queste le pesanti eredità che Renzi – Gentiloni e i loro immediati predecessori lasciano al futuro governo.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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