Terrorismo: Minniti, gli adepti dell’Isis, sconfitti sul piano militare, potrebbero arrivare sui barconi dei migranti
ROMA – La conferma viene probabilmente dai servizi. I terroristi dell’Isis, sconfitti sul piano militare, potrebbero utilizzare i flussi migratori dal Nord Africa verso l’Europa e in particolare verso l’Italia per alimentare la loro minaccia terroristica nei confronti del mondo occidentale.
Il rischio è reale, avverte il ministro dell’Interno Marco Minniti, intervenendo nell’Aula di Montecitorio al seminario su difesa e sicurezza organizzato dall’Assemblea Parlamentare della Nato. «Se lo scorso anno qualcuno mi avesse chiesto se era possibile che una minaccia organizzata di Daesh poteva utilizzare i flussi migratori per minacciare l’Europa, avrei risposto di no: perché è del tutto evidente che un’organizzazione nella pienezza della sua attività non mette a rischio un assetto nobile, come quello terroristico, dentro un flusso incontrollato e non governabile come quello dei migranti – premette il titolare del Viminale – Ma nel momento in cui si tratta di una fuga individuale, di una diaspora, il rischio che questi singoli soggetti possano unirsi per mimetizzarsi ai flussi migratori diventa un rischio reale».
Quando lo affermava il segretario leghista Matteo Salvini tutta la sinistra buonista, la presidenta Boldrini, Mons Nunzio Galantino – strenui difensori dei migranti, anche quando non sono veri e propri esempi di civismo e di legalità, anzi – lanciavano strali contro il bieco razzista difendendo i poveri angioletti, ben nutriti e alti in media 1,80 m, che scappavano dalla fame, dalle persecuzioni e dalle guerre. Così come da sempre hanno fatto le varie Ong, cooperative e associazioni dedite all’accoglienza, che vedevano messi in pericolo i loro lucrosi affari.
Adesso lo stesso ministro dell’interno certifica che il leghista, vituperato da tutti – aveva perfettamente ragione, però nessuno lo riconosce. Forse se la sua voce fosse stata ascoltata più di quella dei suoi sinistri e cattolici oppositori adesso non saremmo in questa difficile situazione.