Merkel in un cul de sac, ancora non riesce, dopo due mesi, a formare un governo
Dopo oltre un mese di trattative neppure la potente Germania dell’inossidabile Angela Merkel è riuscita a formare un governo attendibile. Dopo il naufragio del cosiddetto governo Giamaica, troppo lontane erano le posizioni di alcuni dei possibili alleati, la Merkel sembra tornare al tentativo della Grosse Koalition. La Cdu è pronta a condurre una seria trattativa con i socialdemocratici della Spd per un nuovo governo di coalizione: lo ha dichiarato la Cancelliera tedesca Angela Merkel, avvertendo che il tempo stringe. Pertanto siamo pronti a entrare in trattativa con la Spd. Condurremo i negoziati esplorativi come l’abbiamo fatto con i Verdi, la Fdp, in modo serio, impegnato, onesto, naturalmente guardando a trattative di successo, siamo pronti a fare questo con la Spd nella prospettiva di trattative coronate da successo.
Questo sostanziale insuccesso della Cancelliera, la guida più stabile che ci sia stato in europa negli ultimi anni, alimenta le preoccupazioni dell’Ue, ma ha fatto moiltiplicare i commenti ironici da parte della stampa transalpina.
Le Monde fa un’analisi della situazione, cominciando con una famosa battuta teutonica: il calcio è uno sport giocato da due squadre di undici giocatori e alla fine è la Germania a vincere (questo assioma vale forse per la Francia, ma non certo per l’Italia). Il giornale poi fornisce due letture dell’attuale crisi politica tedesca.
La prima è in prospettiva di ottimismo. Dopo due mesi di negoziati e il fallimento, una settimana fa, di un tentativo di coalizione senza precedenti ed eterogeneo tra conservatori, liberali dell’FDP e Verdi, la Germania cerca in ogni modo di ricostituire un governo stabile. Puntando sull’alleanza rinnovata di conservatori e socialdemocratici, che hanno guidato il paese insieme tra il 2005 e il 2009 e poi tra il 2013 e il 2017 sotto la guida della cancelliera Angela Merkel, e hanno una netta maggioranza di voti (53%) e seggi nel Bundestag (399 su 709).
Richiamato all’ordine da Frank-Walter Steinmeier, l’ex leader dei socialdemocratici che divenne presidente della Repubblica, l’SPD anteporrebbe gli interessi del paese a quelli del partito. Bella lezione di responsabilità! Gli ottimisti aggiungono che, se vedrà il giorno, questa grande coalizione sarebbe una buona notizia per l’Europa. E, in ogni caso, nonostante il successo dell’estrema destra, la Germania rimarrebbe governata al centro.
Ma il famoso quotidiano parigino propende per la versione pessimistica, ma forse più realistica. L’SPD non voleva più governare perché riteneva che la coalizione uscente fosse stata penalizzata dagli elettori. CDU e socialisti hanno fatto campagne elettorali distinte e divergenti, non hanno un programma comune ben definito e si portano dietro le scorie dei governi precedenti. E difficilmente gli elettori accetteranno che Angela Merkel e Martin Schulz siano i leader più adatti per garantire il futuro. Angela Merkel, dopo dodici anni di potere, non può più incarnare il futuro. La sua ambiguità nei confronti dei rifugiati – non si pente di averli accolti ma promette di non ricominciare – è indicativa del tunnel in cui sono finiti i conservatori. Tra un partito socialdemocratico in forte crisi anche negli altri paesi europei e i conservatori che non riescono a uscire dall’empasse, la grande coalizione finirebbe per diventare un nuovo impaccio più che una soluzione. Quindi, pollice verso.
E neppure sembra praticabile la soluzione di un governo Merkel, i minoranza, tenuto in vita dall’astensione dei suoi ex alleati socialisti, perché la cancelliera ha già detto di non gradire questa soluzione. Non certo una buona notizia né per la Germania né per l’Europa, anche perché il Presidente tedesco Steinmeier ha bacchettato tutti i partiti, imponendo loro di trovare una via d’uscita, perché è impensabile tornare subito a nuove elezioni.