Buona Scuola illegittima: la Consulta dà ragione ai professori già assunti, potevano partecipare ai concorsi pubblici
ROMA – E’ illegittima l’esclusione dai concorsi dei docenti di ruolo. Lo ha deciso la Corte Costituzionale con la sentenza 251, (relatore prof. Giuliano Amato), dichiarando appunto «illegittima la disposizione dell’articolo 1, comma 110, della legge di riforma della scuola 13 luglio 2015, n. 107 e – in via consequenziale – dell’articolo 17, terzo comma, del successivo d.lgs. 13 aprile 2017, n. 59, là dove escludono dalla partecipazione ai concorsi pubblici per il reclutamento del personale docente gli insegnanti già assunti con contratto a tempo indeterminato nelle scuole statali». «La pronuncia – spiega una nota della Consulta – è pertanto destinata ad applicarsi anche alle prossime procedure concorsuali di reclutamento dei docenti».
Questa volta la Consulta non si è avventurata in una sentenza di carattere più politico che tecnico, come nel caso della perequazione delle pensioni, e pur nella nuova composizione ha cassato una delle norme più contestate della buona scuola renziana, che il rottamatore aveva continuato a sostenere, negando l’evidenza. Aveva ragione il sindacato Anief che ha più volte adito la vis giudiziaria contro le tante norme illegittime contenute nella legislazione renziana della buona scuola, e non solo in quella. Adesso dovranno essere riviste tutte le procedure già fatte per i concorsi esperiti (oggetto d’impugnazione, mentre la stessa consulta ha anticipato che la regola varrà per i concorsi futuri. Così un altro vanto dell’era renziana si è dimostrato illegale ed è stato in gran parte riformato e demolito.