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FMI: l’economia italiana sta risollevandosi, occorre risanare i conti, ma c’è il pericolo elezioni

ROMA – L’economia italiana è tornata a un livello di crescita che non aveva dal 2010. È dunque adesso il momento per il Paese di adottare un risanamento dei conti a un ritmo appropriato, per mettere l’economia su un chiaro trend di riduzione del debito e fare le riforme strutturali che aiuterebbero. Ad affermarlo è Christine Lagarde, direttore dell’Fmi, in un’intervista al ‘Sole 24 Ore’ alla vigilia della visita semestrale in Italia dei tecnici del Fondo. Anche se, il numero un del Fmi, non nasconde una certa preoccupazione per l’esito delle elezioni che si terranno in Italia.
«Quello che mi preoccupa è se le coalizioni o i Governi di minoranza – sostiene – dovessero portare alla paralisi delle decisioni in campo
economico. Ne vediamo alcuni segnali nel Regno Unito. In Germania, la difficoltà nel formare una coalizione sta rallentando il processo
decisionale. È molto probabile che l’esito delle elezioni in Italia sia una coalizione, della quale non posso conoscere la natura. Se
riducesse la capacità di riparare il tetto a causa di un’agenda politicamente motivata, certo, questo potrebbe essere un problema».

Lagarde, analizzando più in generale, le riforme che si stanno attuando in Eurozona, osserva a proposito dell’Italia, che il nostro Paese ha iniziato a fare alcune riforme «per esempio, la legislazione sul lavoro è stata modificata, la riforma della giustizia è in corso. Ma è chiaro che bisogna fare di più. Vediamo ancora rigidità nel mercato del lavoro, – spiega – con una struttura duale dell’occupazione. Il settore finanziario ha ancora bisogno di continuare a essere riformato. I crediti deteriorati (Npl) devono essere affrontati in modo appropriato. Il meccanismo dei negoziati salariali deve riflettere l’evoluzione della produttività. Sono alcuni esempi, ma ce ne sono altri».

In effetti anche Lagarde e il Fmi, a ben guardare, stanno cercando di influenzare le elezioni politiche italiane, mettendo in guardia da alcune soluzioni, guarda caso quelle sgradite a renzi. Anche se Lagarde non manca di sottolineare sì alcune riforme (incomplete e disastrate) del rottamatore, evidenziandone però le deficienze e le incongruenze.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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