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Cascina (Pi): la sindaca leghista attacca esponenti dem che cantano Bella ciao. Polemiche politiche

Sindaca Cascina
Susanna Ceccardi, sindaca di Cascina

CASCINA (PISA) – E’ polemica a Cascina, nel pisano, per le dichiarazioni del sindaco leghista, Susanna Ceccardi, a commento di un’iniziativa antifascista del Pd in risposta a un banchetto posizionato nel centro cittadino da Casapound. «A Cascina – ha scritto sul suo profilo Fb, Ceccardi – diamo la concessione di suolo pubblico a chiunque chieda il permesso, purché lo faccia nei tempi e nelle modalità previsti dal regolamento. Non chiediamo nessun certificato ideologico, né diamo patenti di democrazia a nessuno».
Immediata la replica del segretario provinciale dem, Massimiliano Sonetti, che ha definito coraggiosi coloro che davanti al banchetto hanno intonato Bella ciao e criticato la giunta leghista: «L’intervento di minimizzazione della Ceccardi, che addirittura mette fascisti e forze democratiche sullo stesso piano, ci dà il senso della misura del clima che si vive a Cascina. Purtroppo il Comune non ha sottoscritto l’atto di tutela della democrazia contro il fascismo, rispetto alle manifestazioni di piazza». Opinione opposta per il sindaco leghista che in un primo post aveva ironizzato, riferendosi a Bella ciao: «Ex assessori, ex consiglieri Pd, addirittura un ex vicesindaco oggi sul corso a cimentarsi con le prove canore. E si domandano ancora perché hanno perso le elezioni?!». Poi in un secondo intervento su Facebook ha concluso: «Stamani c’era un gazebo di Casapound e davanti si sono assiepati una decina di comunisti (tra cui l’ex vicesindaco della giunta Antonelli e alcuni ex consiglieri del Pd), cantando Bella ciao e alzando il pugno chiuso. Per me sul corso possono manifestare tutti: fascisti, comunisti, filo napoleonici, filo ostrogoti o chiunque si riconosca in ideologie sepolte dalla storia. Vi chiedo solo
un favore: potete farlo evitando il periodo natalizio e i mercatini di Natale dove la gente vorrebbe fare soltanto una passeggiata in tranquillità senza sentirsi catapultata in un film ambientato nel 1945?».

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