Contratto statali: l’ultima bozza in discussione all’Aran, cosa prevede
ROMA – La nuova bozza del contratto, visionata dall’agenzia Ansa, si compone di 95 cartelle, più le tabelle retributive allegate. In ballo non c’è solo lo scatto medio di 85 euro mensili ma anche un set di regole diverso rispetto al passato. Arriva un bonus per i salari più bassi e il welfare aziendale, con misure di sostegno per l’istruzione dei figli e le polizze sanitarie.
Sotto l’aspetto dell’aumento di stipendio le ultime indicazioni che emergono dalla bozza di contratto visionata dall’Ansa riguardano un bonus relativo ai redditi più bassi: distribuito secondo criteri di equità a chi soffrirà di più le misure della nuova dinamica salariale, con particolare riguardo alle conseguenze che lo scatto stipendiale avrà sul bonus degli 80 euro. Un complicato meccanismo assicurerà un aumento medio di 85 euro mensili lordi. Questo per il complesso dei dipendenti delle funzioni centrali, ovvero gli statali in senso stretto (247 mila ‘teste’). L’adeguamento inoltre punterà ad accorciare la forbice retributiva. Applicando a tutti la percentuale di rialzo, stabilita in manovra (+3,48%), chi ha di più avrebbe ancora di più. Si applicherà quindi una ‘scala’ che permetta scatti più omogenei.
Oltre a quanto anticipato in merito agli assenteisti e ai furbetti del cartellino, emerge anche un’altra novità: se sbaglia uno, pagano tutti: c’è anche questo nel nuovo contratto di lavoro per gli statali. L’ultima stretta ai furbetti, in linea con la riforma Madia, prevede infatti l’affermarsi di una logica di squadra nel pubblico impiego, nel bene e nel male. Così i danni provocati dall’assenteista si riverseranno anche sui colleghi. E il taglio dei premi riguarderà tutto l’ufficio. Se le assenze dal lavoro in un ufficio pubblico superano una certa media, si legge nella bozza anticipata dall’Ansa, sono previste “significative riduzioni delle risorse” premiali per tutti i componenti dell’Ufficio.
Un organismo apposito composto da rappresentanti dell’amministrazione e dei sindacati vigilerà sul tasso di assenze e sul periodo in cui queste avvengono. Confermate anche le anticipazioni sulle sanzioni in seguito a molestie sessuali sul luogo di lavoro, dalla sospensione con privazione dello stipendio fino al licenziamento in caso di recidiva.