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Gentiloni: bilancio del Governo nella conferenza stampa di fine anno. L’Italia si è rimessa in moto (video)

Paolo Gentiloni, presidente del consiglio

ROMA – Il premier Gentiloni traccia il bilancio dell’azione del suo Governo nella tradizionale confrenza stampa di fine anno.

«Ritengo importante aver raggiunto quello che consideravo un obiettivo e cioè arrivare a una conclusione ordinata della legislatura». Lo ha detto Paolo Gentiloni alla conferenza di fine anno, che sarà anche l’ultima della legislatura. «Dovevamo evitare interruzioni brusche e traumatiche in un momento molto delicato per l’economia italiana e per la nostra società che stava leccandosi le ferite, stava e riprendendo fiato ed in alcune regioni stava rimettendosi a correre. Sarebbe stato grave, devastante arrivare a interruzioni traumatiche ed esercizi provvisori. Questa legislatura che tutti definiscono travagliata è stata anche fruttuosa. L’Italia si è rimessa in moto dopo la più grande crisi del dopoguerra. Il merito è innazitutto degli italiani, delle famiglie, di chi studia e si prende cura delle persone. Il mio governo – ha sottolineato – è nato in circostanze molto difficili ma non abbiamo tirato a campare. Abbiamo fatto pochi annunci ma non preso poche decisioni». Quest’ultima frase sembra una stoccata affibbiata al suo predecessore, Matteo renzi

«L’informazione professionale, il mondo dei giornali, delle televisioni e del web è una parte irrinunciabile ed essenziale in un grande paese democratico. Credo che il governo abbia fatto delle cose essenziali, ha riformato l’ordine e messo parecchie risorse nell’editoria, ma bisogna fare di più». La crescita italiana nell’anno passato «ha preso un buon ritmo» e oggi viaggia «al doppio delle previsioni di un anno fa». E «il famoso fanalino di coda dell’Europa non siamo più noi. Nel fronteggiare la crisi delle banche il governo ha evitato le conseguenze di una crisi di sistema, altro che regalare soldi ai mariuoli».

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Il deficit dell’Italia è «dimezzato» e l’export è ripartito, collocando il paese fra i cinque maggiori esportatori mondiali, secondo Gentiloni. Vigileremo perché il risanamento prosegua con ritmo necessario ma evitiamo crisi create da regole improvvisate».
Il tasso di occupazione generale, pur essendo aumentato, è ancora bassissimo nel nostro paese – ha spiegato il premier – Abbiamo recuperato un milione di posti di lavoro perduti, in maggioranza a tempo indeterminato. Ma c’è poco da rallegrarsi, basti pensare ai giovani, al Sud, al tasso di occupazione generale ancora bassissimo, alle donne, al precariato. Tutto questo ci dice quanto bisogna insistere e quanto ci sia poco da scherzare nei prossimi anni».

«Credo che possiamo rivendicare l’importanza della misura del reddito di inclusione, nel proliferare di promesse più o meno fantasiose. Si tratta di una misura universale e concreta che si rivolge ad una parte consistente anche se non sufficiente delle famiglie in condizioni di povertà». Per quanto riguarda le riforme, il premier ha citato «l’anno scorso le unioni civili, quest’anno il reato di tortura, la legge sui minori non accompagnati, la legge sulla violenza nelle donne, il biotestamento. Da 16 anni ne sentivo parlare e sono contento di aver fatto parte dei governi che li hanno approvati», ha concluso.

E adesso il «governo non tira remi in barca, governerà – ha spiegato – Ora ci affidiamo a Mattarella, grazie per ruolo garante».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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