Mattarella ha sciolto le Camere: Gentiloni ricevuto al Quirinale. Via alla campagna elettorale
ROMA – Ci siamo, il rito è compiuto: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. La legislatura cominciata nel 2013 è finita. Il consiglio dei ministri deciderà la data del voto: quasi sicuramente il 4 marzo 2018. Comincia la campagna elettorale: un circo Barnum che non mi appassiona. L’augurio? Che sia un periodo senza scandali inventati. E che il Paese possa avere un governo stabile, senza ammucchiate che non hanno niente in comune fra uno schiedramento e l’altro. Auspico la Luna? No, ho l’idea di un Paese che possa riprendere la sua strada dopo anni di premier non eletti da nessuno che hanno fatto più danni che altro.
Gentiloni: «Il Paese si è rimesso in moto, continueremo a governare. La verità è che l’Italia si è rimessa in moto dopo la più grave crisi del dopoguerra. Il governo non tira remi in barca, governerà – ha aggiunto il premier -. Ora ci affidiamo a Mattarella, grazie per il ruolo garante.Naturalmente – ha ancora spiegato – oltre a svolgere il mio ruolo fondamentale di presidente del Consiglio sia pure in un contesto di campagna elettorale e di camere sciolte, darò il mio contributo alla campagna elettorale del Pd».
Un Bis dopo le elezioni, larghe intese con me ancora premier? «Qualsiasi cosa dica in risposta a questa domanda credo che sarebbe usata contro di me… – ha detto Paolo Gentiloni – Governerò fino alle elezioni, dove mi auguro che la mia parte politica prevalga per poi avere un esecutivo con determinate caratteristiche, sicuramente dobbiamo farci carico della gestione della situazione per evitare instabilità. In panchina per ogni necessità? Sognerei altre panchine».