Bengasi: due autobombe fanno 22 vittime, ferito il capo dell’Intelligence libico
BENGASI – Due autobombe sono esplose a Bengasi ieri sera, uccidendo almeno 22 persone e ferendone 43. Tra le vittime esponenti dei vertici della sicurezza libica: ucciso il capo delle unità investigative, feriti il capo dell’intelligence e un dirigente del direttorato della sicurezza. L’attentato sarebbe opera di una cellula terroristica dello Shura Council of Benghazi Revolutionary, coalizione di milizie integraliste islamiche tra cui la più nota è Ansar al-Sharia ma che comprende anche la brigata 17 Febbraio, la brigata Rafallah al-Sahati e altri gruppi terroristici.
L’attacco è avvenuto nel quartiere di Al Salmani, nella città della Libia orientale. La prima autobomba è esplosa all’esterno della moschea Bait Radwan, mentre i fedeli stavano rientrando a casa dopo la preghiera della sera. La seconda esplosione è avvenuta pochi minuti dopo nei pressi del dipartimento dei passaporti e nazionalità, a poca distanza dal luogo della prima esplosione. Tra i feriti, secondo quanto è stato possibile apprendere, vi sarebbe Almahdi Al Falah capo dell’Intelligence department, Internal security e state security, mentre sarebbe morto Ahmed Alfaytori, capo del dipartimento delle unità investigative. Ferito anche, stando a notizie ancora non confermate ufficialmente, il colonnello Belkasim Al Obaidi, del Direttorato della Sicurezza di Bengasi.