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Ecologia: molte città italiane sono sporche, adesso anche Parigi è sotto accusa

Più volte abbiamo ospitato proteste di cittadini (molti comitati anche a Firenze sono attivi in questo campo) che lamentano sporcizia, cumuli di rifiuti ammassati in alcune zone delle città, immondizia ammassata accanto a cassonetti poco capienti, deiezioni di cani per strada o nei giardini, non ripulite dai poco educati proprietari. Scene e proteste analoghe si sono riscontrate, oltre che a Firenze, sulla stampa locale, e talvolta nazionale, di Roma, Torino, Venezia, Napoli e tante altre città del nord, del centro e del Sud, dove i cittadini reclamano migliori servizi di nettezza urbana.

Ma adesso dalla Francia ci viene una notizia che, per carità, non ci consola, ma ci fa pensare mal comune mezzo gaudio. Anche Parigi, la Ville lumière, è sporca, c’è immondizia nelle strade e i topi la invadono: un rapporto – che il Canard Enchainé informa essere stato pagato 224.000 euro dal Comune – raccomanda al Comune di occuparsi meglio dell’igiene della capitale e dello stato dei suoi veicoli di nettezza urbana.
Il rapporto raccomanda di “pulire meglio”, “sporcare meno” e “valutare e organizzare meglio le risorse”. In particolare, però, il rapporto punta il dito contro l’assottigliamento dei mezzi e del personale adibito alla pulizia delle strade.
“Siamo più o meno d”accordo sui punti deboli riscontrati – ha detto Florence Berthout, una sindaca di arrondissement dell’opposizione di destra – ma non lo siamo sulle dimensioni dei mezzi da dispiegare per migliorare. La sinistra ha ritenuto per anni la pulizia un”esigenza borghese e, oggi, si deve per forza constatare che i conti non tornano e che serve un piano d”emergenza”.
Nuovi veicoli per le pulizie, lotta all”assenteismo degli addetti alla nettezza urbana, ammodernamento degli strumenti utilizzati, queste alcune delle raccomandazioni, giunte mentre imperversa la polemica sull’invasione di topi in città, dovuta anche alla piena della Senna che ha “scacciato” i roditori dai dintorni del fiume.
Un”altra polemica è stata innescata dal settimanale Le Canard Enchainé per i 224.000 euro spesi per il rapporto, un sondaggio condotto in 7 commissioni composte ognuna di 15 abitanti parigini. Mao Peninou, assessore alla nettezza urbana, ha spiegato che “si tratta del costo di tre mesi di lavoro” e che il Comune “aveva bisogno di conoscere il parere dei cittadini e i consigli per migliorare”.

Dunque tutto il mondo è paese, ovunque si riscontrano pressappoco gli stessi difetti. La Francia è spesso additata a modello di amministrazione efficiente, ma ci si riferisce soprattutto alle amministrazioni statali, guidate spesso da dirigenti usciti dalla prestigiosa ENA (Ecole Nationale d’Administration) dalla quale, non a caso, proviene la maggior parte dei Presidenti della Repubblica d’Oltralpe. Non così avviene la preparazione a livello di amministrazione locale, ma non credo che sia questo il problema. L’Europa ha costretto i Paesi aderenti a tirare la cinghia e i governi nella maggior parte dei casi hanno scelto di farlo soprattutto intervenendo sui servizi locali, tagliati in modo netto. Ma purtroppo questa che viene lamentata, la carenza di servizi, anche essenziali come la pulizia delle città, è una carenza che ormai si estende a molti paesi europei. Un’altra chicca dell’Europa a 27 che ci impone sacrifici senza che questi sacrifici abbiano portato, almeno in Italia, a migliorare in senso sostanziale la situazione.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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