Elezioni: Renzi rilancia le promesse del pd, 240 euro al mese per i figli e diminuzione del costo del lavoro
BOLOGNA – Matteo Renzi ha illustrato come sarà strutturato il programma del Partito Democratico in vista delle prossime elezioni e ha provveduto ad aggiungere altre promesse bomba a quella già anticipata degli 80 euro alle partite Iva. Sembra che sia scoppiata la guerra, da un lato parte il reddito di cittadinanza (M5S), dall’altro la Flat Tax (Centrodestra), si salvi chi può!
PD – Ecco alcune delle proposte del Partito Democratico:
L’estensione di 80 euro per ogni figlio fino a 18 anni. “Abbiamo restituito 80 euro a chi guadagna meno di 1500 euro – ha sottolineato Renzi -, l’obiettivo è estendere questo provvedimento per ogni figlio fino ai 18 anni. Nessuna legge di bilancio che faremo dovrà costare di più delle precedenti”.
Una misura universale da 240 euro al mese per ogni figlio.Si tratta di “un unico sostegno universale alle famiglie. Una misura fiscale unica (in grado di raggiungere anche gli incapienti sotto forma di assegno) che preveda 240 euro di detrazione Irpef mensile per i figli a carico fino a 18 anni e 80 euro per i figli fino a 26 anni”. Il costo è pari a 9 miliardi. Varrà “per tutti, da zero fino a 100 mila euro l’anno”. Inoltre si propone “uno strumento triennale di 400 euro al mese per ogni figlio fino ai 3 anni”, per nido o baby sitter. Vale 1,1 miliardi.
La riduzione del costo del lavoro attraverso un taglio strutturale di 4 punti dei contributi (dal 33% al 29%), ma anche una “buonuscita compensatoria” per i contratti a tempo determinato che non vengono stabilizzati. “Il lavoro a tempo indeterminato – si legge – vale di più, deve costare di meno”. Prevista anche “una tessera gratuita di sei mesi per viaggiare sui treni per chi perde il posto di lavoro”. E ancora: una “patente fiscale a punti” con una serie di “vantaggi, tributari e non” per chi paga correttamente le tasse.
Il Partito Democratico punta anche ad arrivare a “30 miliardi” nella lotta all’evasione e a introdurre “un modello fiscale che valorizzi il contrasto d’interesse, nella logica veicolata dal messaggio ‘scaricare tutto, scaricare tutti'”. Tra le misure fiscali anche l’estensione degli 80 euro a partite Iva e autonomi e un nuovo calo di Ires e Iri (rinviata di un anno con l’ultima manovra) al 22%.