Carrara: le cave sono beni privati, il tribunale dà torto al Comune
MASSA CARRARA – «I beni estimati sono privati». Il tribunale ordinario di Massa Carrara ha emesso stamani la sentenza che di fatto dà ragione alle imprese e sancisce la natura privata di quella parte dei bacini che il Comune di Carrara vorrebbe assimilare agli agri marmiferi e quindi ai beni indisponibili della collettività. Una sentenza del giudice Paolo Puzone, cui si è rivolto un pool di 24 aziende, che in 18 pagine ripercorre il travagliato iter che vede imprese e Comune ai ferri corti per la proprietà delle cave.
Il magistrato ha stabilito che i beni estimati sono privati da sempre, prima ancora che Maria Teresa d”Este nel 1851 facesse ordine e sancisse con un editto quello che era uno stato di fatto. Puzone fa quindi riferimento agli atti di compravendita che già nel ‘700 stabilivano la proprietà dei bacini, proprietà messa nero su bianco oltre che dai contratti dal tanto discusso editto. Fra gli argomenti di prova che hanno convinto il giudice anche il regolamento comunale degli agri marmiferi che proprio nel 1994 escludeva i beni estimati dalla disciplina in quanto non facenti parte del patrimonio del Comune.