Firenze: vescovi toscani, no a ogni forma di razzismo e discriminazione
FIRENZE – La ricorrenza degli 80 anni dall’entrata in vigore delle leggi razziali in Italia, «ci invita a rinnovare il no ad ogni forma di razzismo e ad ogni discriminazione per motivi etnici o religiosi: un tema che richiede particolare attenzione di fronte al fenomeno delle migrazioni che tocca da vicino anche il nostro territorio».
Questo l’invito della Conferenza episcopale toscana, presieduta dal cardinale Giuseppe Betori, riunitasi il 29 gennaio scorso all’eremo di Lecceto (Firenze). Ricordando i 70 anni della Costituzione, i vescovi toscani spiegano che l’anniversario «ci richiama, in questo senso, a quei valori condivisi che sono alla base del nostro vivere civile e che devono guidare anche oggi la vita sociale e politica del nostro Paese. L’entrata in vigore della Costituzione, settant’anni fa, segnava anche l’inizio del percorso che oggi vede l’Italia collocata nell’orizzonte più
vasto dell’unione europea: un processo, quello dell’unità dei popoli europei, che ha visto tra i protagonisti grandi personalità animate da spirito cristiano. L”auspicio è che il loro pensiero illumini le scelte dell’Europa ancora oggi».
Ricordando ancora gli 80 anni dall’entrata in vigore delle leggi razziali promulgate durante il regime fascista, la Cet spiega come l’anniversario «ci richiama l’impegno di tanti uomini e donne, tra cui diversi sacerdoti e vescovi che, a rischio anche della vita, su tutto il
territorio toscano si prodigarono per salvare gli ebrei dalle persecuzioni e dalle deportazioni rendendo più leggero il bilancio di vite umane, che resta purtroppo comunque ingente, pagato in quegli anni dalle comunità ebraiche della Toscana, a cui rinnoviamo la nostra fraternità».