Macerata: la procura chiede il giudizio immediato per Traini. Va avanti l’inchiesta anche per la morte di Pamela
MACERATA – La Procura di Macerata chiederà quanto prima il giudizio immediato dinanzi alla Corte di Assise per Luca Traini, accusato di strage aggravata per il raid xenofobo a colpi di pistola del 3 febbraio, “in modo da giungere celermente alla celebrazione del processo ed alla sentenza di primo grado rispetto ad una condotta criminosa, posta in essere per odio razziale, valutata di particolare gravità”. Lo annuncia il procuratore Giovanni Giorgio, precisando che le indagini proseguono. “Sono stati nominati i consulenti medico-legali, in servizio presso l’istituto di medicina legale dell’Università di Macerata – spiega Giorgio – al fine di definire in modo preciso l’entità delle lesioni patite dai sei feriti e per acquisire ulteriori dati medico-legali d’interesse” in modo da “articolare dettagliatamente le contestazioni da muovere al responsabile della contestata strage”. In corso anche accertamenti balistici.
PAMELA – Dopo l’individuazione del gruppo di nigeriani che avrebbe ucciso la giovane Pamela, il procuratore esclude alcune supposizioni fatte dalla stampa in proposito: “E’ destituita di ogni fondamento la notizia relativa all’assenza di significative parti del corpo di Pamela Mastropietro, che sono state nella stragrande maggioranza recuperate e ricomposte in occasione degli accertamenti medico-legali eseguiti dal prof. Mariano Cingolani”. Lo precisa il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio. Al momento – aggiunge – sono “da escludere assolutamente” l’ipotesi di “antropofagia” e di “riti voodoo connessi al decesso”. La 18enne romana, “a dire del consulente medico-legale prof. Cingolani – continua il procuratore – è stata ragionevolmente uccisa a seguito di azione criminale dolosa”. E “non risultano, al momento, interferenze di organizzazioni criminali extracomunitarie nella vicenda criminosa”. Le indagini sulla morte di Pamela intanto vanno avanti, in attesa dell’esito degli accertamenti tecnici sui telefoni e quelli scientifici del Ris previsti per la prossima settimana”. Accertamenti anche sul telefono cellulare della compagna italiana di Innocent Oseghale.
Quindi giudizio immediato per lo sparatore, accertamenti ulteriori per il gruppo che avrebbe organizzato e posto in atto l’uccisione e lo scempio del cadavere di Pamela. E’ questa la nostra giustizia a due velocità.