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Al Teatro del Maggio debutta «La favorite» di Donizetti: per la prima volta a Firenze nella versione originale

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FIRENZE – Al Teatro del Maggio da giovedì 22 febbraio a sabato 3 marzo, per quattro sole rappresentazioni, va in scena «La favorite» di Gaetano Donizetti, prima rappresentazione a Firenze nella versione originale francese. L’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino sono diretti da Fabio Luisi.

L’opera ha una storia travagliata, non solo nella genesi: rielabora «L’ange de Nisida», che non andò mai in scena perché il teatro parigino che l’aveva commissionata fallì lo stesso anno e il libretto originario, che trattava dell’amante di un re di Napoli, avrebbe avuto problemi con la censura italiana. Così Donizetti scelse di unire alla base musicale parti di altre sue opere («Adelaide», «L’assedio di Calais», «Le duc d’Albe», «Pia de’ Tolomei») e presentò all’Opéra de Paris un dramma musicale in cui la vicenda, trasposta nella Castiglia del XIV secolo, narra la passione infelice tra il monaco Fernand, che abbandona il monastero di Santiago di Compostella, e Leonore, la favorita di re Alphonse. Pressato dalla scadenza dei termini, compose il quarto atto in poche ore, con l’eccezione di una cavatina e parte di un duetto aggiunti durante le prove, e consegnò il 1 ottobre del 1840; la prima fu due mesi dopo, il 2 dicembre, e vi assistette Théophile Gautier: il grande scrittore rimproverò al direttore dell’Academie Royale de Musique di esser stato troppo avaro, provvedendo il lavoro di scene e costumi inadeguati, mentre «all’Opéra, la prodigalità è la migliore economia». Chissà se avesse assisitito alle messinscene del XXI secolo…

Per il suo tenore favorito Gilbert-Louis Duprez, Donizetti scrisse una parte bellissima, che fu nel Novecento fra i cavalli di battaglia del grande Alfredo Kraus, oltre che di Pavarotti; stavolta i panni di Fernand li veste il famoso tenore spagnolo Celso Albelo, sostituito da Anton Rositskiy (che si è recentemente fatto notare come Lavarenne nella «Margherita d’Anjou» di Meyerbeer al Festival della Valle d’Itria) per l’ultima recita (3 marzo). Come alla Fenice di Venezia nel 2016, Leonor de Guzman è impersonata da Veronica Simeoni, che a Firenze si è appena sentita nel primo cast di «Carmen». Il re Alphonse è il giovane baritono emiliano Mattia Olivieri, sostituito dal napoletano Vito Priante (già nel cast della Fenice) per la recita del 3 marzo.

La regia è quella firmata nel 2002 da Ariel García Valdés per il Gran Teatre del Liceu di Barcellona, ripresa da Derek Gimpel.

La trama. Atto I. A Santiago de Compostela Fernand sta per prendere i voti, ma il padre superiore Balthazar si accorge che esita; Fernand spiega che si è innamorato di una donna bella come un angelo che si è inginocchiata a pregare accanto a lui e vuole abbandonare la vita religiosa. Balthazar lo scaccia, predicendogli che tornerà pentito al convento. Sulla spiaggia dell’isola di Léon Inès, confidente di Léonor, la favorita del re, accoglie Fernand, che invano le chiede di rivelargli il nome della sua amata padrona. Sopraggiunge Léonor che mantiene l’anonimato e rifiuta, a malincuore, le profferte di matrimonio. Porge a Fernand uno scritto: vi troverà la certezza di un futuro di gloria, ma in cambio dovrà rinunciare a lei. Arriva il re di Castiglia Alphonse XI. Fernand apprende dal foglio che è stato nominato capitano. Atto II. Nel palazzo dell’Alcazar di Siviglia il commenta con Don Gaspar la vittoria ottenuta sui Mori soprattutto per le gesta eroiche di Fernand, che vuole onorare di fronte a tutta la corte e ordina di preparare una festa. Entra Léonor, che esprime al re la vergogna e il dolore per il ruolo di amante che le procura il disprezzo della corte. Alphonse l’esorta a pazientare: presto saprà ciò che il suo re ha pensato per lei. Mentre la festa ha inizio, Gaspar mostra al re un biglietto di Fernand a Léonor, che confessa al re, adirato, di amare un altro. Il colloquio è interrotto dall’ingresso di Balthazar, messaggero del papa, che maledice la coppia adultera e minaccia la scomunica sul re se ripudierà la regina per sposare la favorita. Alphonse non intenderebbe cedere, ma la corte chiede l’immediato allontanamento della favorita. Atto III. Il re vuole premiare Fernand per il suo valore e il giovane chiede il consenso alle nozze una nobile dama. Alphonse acconsente e chiede chi sia. Entra Léonor e Alphonse resta stupefatto, ma con cinico calcolo politico (il papa si placherà) concede il suo assenso e fissa le nozze entro un’ora. Fernand, ignaro, è felice, ma Léonor non vuole portargli in dote il disonore e incarica Inès di rivelargli tutto, pronta ad essere abbandonata o perdonata. Inès però è arrestata da Don Gaspar prima di poter parlare con Fernand e la cerimonia di nozze ha inizio. Il re nomina Fernand marchese e gli conferisce il collare di un ordine nobiliare, quando giunge Léonor, che pensa di essere stata perdonata da Fernand; il rito si compie, fra i commenti sarcastici dei cortigiani, convinti che il giovane si sia prestato, per convenienza, a sposare l’amante del re, allontanando da lui la scomunica papale. Finita la cerimonia, Fernand si rivolge ai cortigiani esortandoli a condividere la sua felicità, ma questi rispondono con disprezzo; vorrebbe vendicare l’offesa, arriva Balthazar, che gli rivela che ha sposato l’amante del re. Fernand reagisce da tenore: scaglia invettive sdegnate contro il re, rifiuta il titolo di marchese, getta a terra il collare nobiliare e spezza la spada. Poi esce con Balthazar. Atto IV Nel monastero di Santiago de Compostela i monaci sono intenti a scavare le loro tombe, e Fernand si accinge nuovamente a prendere i voti. Balthazar lo invita a rivolgere i suoi pensieri solamente a Dio, poi accorre da un giovane novizio, giunto al monastero gravemente ammalato. Rimasto solo, Fernand torna con il pensiero a Léonor: ha amato un angelo che credeva puro, ma il suo sogno di felicità si è dissolto in una menzogna fatale. Prega dunque Dio di concedergli l’oblio del passato ed entra nella cappella per pronunciare i suoi voti. Appare Léonor travestita da novizio: è morente e cerca Fernand per ottenere il suo perdono, ma le giunge la voce del giovane che si consacra a Dio. Vorrebbe fuggire, ma le forze le mancano e cade a terra sfinita. Fernand esce dalla chiesa, riconosce Léonor e la scaccia con parole sferzanti: torni dal re, a coprirsi di oro e di vergogna. Ma la donna si difende: non l’ha ingannato, era certa che Inès lo avesse informato; si è trascinata fin lì per ottenere il suo perdono: sta per morire e desidera salire al cielo libera dal suo disprezzo. Fernand è ripreso dall’amore e le chiede di fuggire con lui, ma lei spira fra le sue braccia. Balthazar invita i monaci a pregare per il novizio e Fernand chiede di pregare per la sua anima l’indomani, quando anche lui avrà finito di vivere.

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Piazzale Vittorio Gui, 1)

Gioverdì 22 febbraio, ore 20:00
Domenica 25 febbraio, ore 15:30
Mercoledì 28 febbraio, ore 20:00
Sababato 3 marzo, ore 20:00

«La favorite». Opera in quattro atti di Alphonse Royer, Gustave Vaëz e Eugène Scribe, da «Les Amours malheureuses ou le Comte de Comminges» di Baculard d’Arnaud (1790). Musica di Gaetano Donizetti. Prima rappresentazione: 2 dicembre 1840 all’Opéra de Paris. Allestimento del Gran Teatre del Liceu di Barcellona. Una coproduzione del Gran Teatre del Liceu con il Teatro Real di Madrid.

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Fabio Luisi. Maestro del coro: Lorenzo Fratini. Leonor de Guzman: Veronica Simeoni – Fernand: Celso Albelo/Anton Rositskiy (3/03) – Alphonse XI: Mattia Olivieri (22, 25, 28/02) / Vito Priante (03/03) – Balthazar: Ugo Guagliardo – Inez: Francesca Longari -Don Gaspar: Manuel Amati – Un Seigneur: Leonardo Sgroi.

Regia: Ariel García Valdés. Coregia (ripresa 2018): Derek Gimpel. Scene e costumi: Jean-Pierre Vergier. Luci: Dominique Borrini

Biglietti: Platea 1: 100, Platea 2: 80; Platea 3: 65; Platea 4: 50; Gallera: 20, Visibilità limitata: 10; Solo ascolto: 5.

Già esaurita la recita di domenica 25; non molti i posti rimasti per le altre

Biglietteria del Teatro del Maggio aperta dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 18.00 e da due ore prima dell’inizio degli spettacoli. Prevendita Circuito Box Office (con diritti) e online sul sito del Maggio (senza diritti di prevendita)

Durata dello spettacolo: 3 ore e 15 minuti (intervallo compreso)

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