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Fiorentina: pari (in 10) in casa Atalanta (1-1). Gol di Badelj. Arbitro severo solo con i viola. Pagelle

Badelj esulta dopo il gol all’Atalanta

BERGAMO – Poteva anche andar meglio, alla Fiorentina. Che comunque, finendo in dieci (ingiusta espulsione di Milenkovic) porta via da Bergamo un pareggio per nulla disprezzabile, contro un’Atalanta vogliosa di vincere a tutti i costi. Ma fermata da una difesa viola che ha commesso, alla fine, un solo errore: nel minuto di recupero del primo tempo, quando ha lasciato libero Petagna che, di testa, ha pareggiato il bel gol segnato dopo sedici minuti da Badelj. Anche Sportiello si è buttato in ritardo. Altro problema? L’arbitraggio di Maresca. Prodigo di cartellini gialli nei confronti dei viola: cinque ammoniti. Con Badelj, diffidato, che salterà il Chievo, e con Milenkovic ammonito a ripetizione ed espulso a meno di 10′ dalla fine. L’arbitro è stato tollerante con i bergamaschi (nel primo tempo non ha ammonito nessuno, nonostante i ripetuti atterramenti di Chiesa) e inflessibile con i giocatori della Fiorentina. Che, nonostante tutto, meritano un plauso per come sono riusciti a tenere il campo. Va da sé che non sono mancati errori: quello difensivo sul gol di Petagna, ma anche svarioni in attacco. Diciamo che Pezzella e Astori hanno giganteggiato. Bravino anche Milenkovic, forse un po’ ingenuo, proprio in fondo, quando è caduto nel tranello di Papu Gomez che lo provocava per costringerlo al doppio fallo e, quindi, all’esulsione. Davanti Simeone si è battuto praticamente da solo, per quasi tutto il primo tempo, contro la difesa bergamasca. Rimendiando, anche lui, un giallo che poteva essere evitato. Bene Badelj, e non solo per il gol. Gil Dias sufficiente, ma bisogna che sia più convinto e incisivo. Chiesa si è sobbarcato un gran lavoro,anche di copertura, ma non ha mai provato a trovare il gol. Con le sue qualità potrebbe segnare in ogni partita. Benino anche Dabo, alla sua prima apparizione: tocca il allone con autorità e in mezzo al campo si fa rispettare anche grazie all’imponenza fisica. Non sono invece indulgente Falcinelli: entrato al posto di Simeone, sembra ancora acerbo e invece dovrebbe essere un attaccante nel pieno della maturità. Deve esprimersi meglio. Così come mi aspetto nuovi miglioramenti dalla Fiorentina. Che altrimenti rischia di vivacchiare nella parte grigia della classifica, non riuscendo a ravvivare un campionato che rischia di diventare sempre più mediocre.

Simeone: ammonito

SIMEONE – Fiorentina in maglia bianca, in omaggio ai Bianchi di Santo Spirito, vincitori dell’ultimo torneo del Calcio in costume. Pioli conferma in blocco la formazione protagonista della buon, ma assai sfortunata, partita con la Juve. Nuova fiducia a Sportiello, anche se Dragowski scalpita, sostenuto anche da buona parte dell critica e della tifoseria. Davanti c’è Gil Dias, reduce da una buona patita con i bianconeri, durante la quale si è visto negare dal palo un gol che sarebbe stato straordinario. Dall’altra parte, Gasperini deve fare turn over dopo la faticosissima trasferta a Dortmund, contro il Borussia che può essere battuto nel ritorno di Europa League a Bergamo. Fuori Ilicic e altri titolari. Davanti sono schierati Papu Gomez e Petagna. Alle loro spalle il gioiello Cristante. Piove. I tifosi viola fanno sentire a loro voce. Sono stati penalizzati dall’orario perchè il ritorno a Firenze avverrà nel cuore e molti, di prima mattina, saranno attesi dal lavoro. Subito fibrillazioni fra Papu Gomez e Milenkovic, che continua a mostrare la sua personalità dopo il muso contro muso con Higuain. Rischia la Fiorentina (5′) su incursione e cross di Gomez: la difesa anticipa di un soffio Petagna. Rovesciamento di fronte: viola in avanti con Simeone. Si libera benissimo resistendo anche fisicamente ai difensori nerazzurri. Potrebbe servire Veretout solo davanti alla porta: invece tira. Pallone altissimo.

Falcinelli in azione

BADELJ – L’Atalanta preme. Papu imperversa, Milenkovic soffre. Simeone porta avanti un’ottima azione. E’ circondato, si difende, lotta. E rimedia un cartellino giallo secondo me troppo severo. E’ vero che il Cholito si è difeso anche con i fianchi ma era circondato e pressato da almeno tre avversari. E Mancini fa sfoggio anche del fisico oltre che dei piedi. Tuttavia, sono i giocatori di Gasperini a tenere il pallino del gioco. Non solo Papu,ma anche De Roon e Petagna trovano varchi. La Fiorentina si attesta nella sua tre quarti ma prova spesso a ripartire. E trova il gol, al 16′: tiro di Badelj,respinta di Gollini. Riprende Chiesa che mette al centro, pallone di nuovo a Badelj che, questa volta, calcia a colpo sicuro e batte Gollini. Viola in vantaggio. Arrabbiatissimo Gasperini, esultanti e quasi increduli i tifosi viola. Atalanta che cerca di reagire con rabbia. Gil Dias e Chiesa devono tornare a difendere. Chiesa è maltrattato ripetutamente. Caldara dovrebbe essere ammonito: invece l’arbitro lo salva. Nessuna tolleranza con Simeone, troppa con gli atalantini. Due pesi due misure. Anzi, peggio: Chiesa subisce l’ennesimo fallo di Mancini. Tutto regolare per Maresca… Riparte Simeone, palla a Gil Dias: tiro fuori di poco.

Tifosi viola a Bergamo

PETAGNA – Milenkovic controlla con efficacia Papu Gomez. Bene anche Simeone, che lotta come un glaiatore nonostante il giallo che gli pesa addosso. Giallo che si alza anche per Badelj: ahi, è diffidato e dovrà saltare la partita con il Chievo. No, Maresca usa i cartellini a senso unico. Spinge l’Atalanta, ma la Fiorentina si chiude con giudizio. Gil Dias va a dare una mano indietro. Il fraseggio bergamasco è di qualità, ma la difesa viola si dimostra ben organizzata. Milenkovic (38′) resta a terra per un fallo. Cartellino? Macchè! Chiesa(40′) conquista due angoli consecutivi. Il secondo lo batte Veretout, palla sulla esta di Astori che sfiora il raddoppio. Peccato. E il gol sbagliato fa presagire il gol incassato. Punizione di Papu Gomez nel recupero: pallone in area, testa di Petagna. Sportiello in ritardo. Pareggio. Ahi, ahi. Bastava organizzare meglio la difesa e questo gol sarebbe stato evitato. La Fiorentina può recriminare: avrebbe potuto chiudere il primo tempo sullo zero a due. E invece vai negli spogliatoi in parità dopo 45′ giocati bene e con accortezza. Scarsa concentrazione nel minuto di recupero e frittata. Pioli avrà buoni motivi per arrabbiarsi.

DABO – In avvio di ripresa, Benassi entra in area servito da Milenkovic, Palomino lo affronta. Benassi va giù. Per Maresca, che non ha ancora ammonito un nerazzurro, è simulazione. Giallo per Benassi. Mah! Altra azione (8′) con Benassi in area bergamasca: salta un difensore nerazzurro che ostacola il suo portiere Gollini. Punizione contro la Fiorentina. Ma nemmeno il guardalinee sa vedere giusto? Pioli cambia: fuori Simeone per Falcinelli. La Fiorentina manovra in maniera più corale davanti. E ancora: dentro Dabo, alto e robusto, al debutto in viola, per Benassi. Gasperini cerca il jolly: manda in campo Ilicic. Fuori Cristante. Altro capolavoro di Maresca al 25′: Chiesa va via a due avversari. E scappa anche a Mancini autore di un vistoso fallo. Chiesa potrebbe andare verso l’area nerazzurra. A questo punto Maresca fischia e ammonisce Mancini. Chiesa protesta: la regola del vantaggio ci stava tutta.

MILENKOVIC – La Fiorentina soffre. Dabo aiuta i difensori. Gasperini vuol vincere e toglie Mancini per Hateboer. Dabo si destreggia benissimo. Pallone a Biraghi: fiondata da 35′ metri, di poco vicino al palo sinistro di Gollini. Ultime sostituzioni: esce Petagna per Haas. Fra i viola fuori Gil Dias ed entra Thereau. Intanto viene ammonito Milenkovic. Che un attimo dopo viene ammonito di nuovo e quindi espulso. Papu ci ha messo del suo andando giù. Pioli arrabbiatissimo. Direi anche giustamente. Ora è dura. Fiorentina in dieci contro gli atalantini che sembrano furie. Dabo si piazza su Papu Gomez. Poi c’è dell’incredibile: giallo anche per Veretout. Che al primo di recupero vince un ottimo contrasto e serve Falcinelli che spara altissimo. No, con questo ragazzo ancora non ci siamo. Stringono i denti i viola. Nel secondo minuto di recupero si fanno vivi in attacco. E chiudono con un pareggio. Che serve al morale, ma poco alla classifica.

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Sandro Bennucci

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