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Fisco: le spese per acquisto di abbonamenti del trasporto pubblico locale si possono detrarre

ROMA – Le spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, a partire dal 2018, possono beneficiare della detrazione Irpef del 19%. A stabilirlo è la Legge di Bilancio 2018 che, aggiungendo la lettera i-decies) all’art.15, comma 1 del TUIR, precisa che sono detraibili le spese “sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale per un importo non superiore a 250 euro”. Dunque le spese per gli abbonamenti ai trasporti pubblici saranno detraibili dal 2018 (Modello 730/2019).

Per servizi di trasporto pubblico locale, regionale o interregionale si intendono “quelli aventi ad oggetto trasporto di persone, ad accesso generalizzato, resi da enti pubblici ovvero da soggetti privati affidatari del servizio pubblico sulla base di specifiche concessioni o autorizzazioni da parte di soggetti pubblici”. Agevolando le spese sostenute per gli abbonamenti ed escludendo quelle per singoli titoli di viaggio, il legislatore ha inteso premiare i soggetti pendolari che si servono quotidianamente del trasporto pubblico per recarsi presso il luogo di studio e di lavoro. La detrazione d’imposta spetta anche per gli abbonamenti acquistati in favore dei familiari a carico, ai sensi dell’art. 15, comma 2 del TUIR.

Ai fini della detrazione in oggetto, i contribuenti dovranno conservare il titolo di viaggio e la documentazione attestante la data del pagamento. Qualora il titolo di viaggio sia provvisto di nominativo, sullo stesso documento deve essere anche indicata la durata dell’abbonamento e la spesa sostenuta. Se, al contrario, il titolo di viaggio acquistato non è nominativo, lo stesso deve essere conservato e accompagnato da una autocertificazione (effettuata nei modi e nei termini previsti dal DPR n. 445/2000) resa dal contribuente in cui si attesta che l’abbonamento è stato acquistato per il contribuente o per un suo familiare a carico.

Ai fini della detrazione vale il principio di cassa e l’importo massimo di 250 euro deve intendersi cumulativamente alle spese sostenute dal contribuente per il proprio abbonamento e per quello dei familiari a carico. Ciò significa che se in una famiglia di quattro persone si acquistano quattro abbonamenti (due per i figli e due per i genitori) la famiglia porterà in detrazione un importo massimo di 48 euro, ovvero il 19% dell’importo complessivo cumulativo di 250 euro.

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