Riforma carceri: via libera del governo a tre decreti attuativi. A 40 anni dall’ultimo intervento
ROMA – Il governo Gentiloni ha dato il via a tre decreti attuativi della riforma dell’ordinamento penitenziario. «E’ un lavoro in progress, lavoriamo con strumenti diversi con l’obiettivo innanzitutto che il sistema carcerario contribuisca a ridurre il tasso recidiva da parte di chi è condannato per reati», ha detto il premier Paolo Gentiloni in una conferenza stampa, al termine del Cdm. La riforma è quella voluta dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e arriva a 40 anni dall’ultimo intervento in quest’ambito.
Alcuni decreti attuativi, ha spiegato Gentiloni, sono stati adottati, altri lo saranno nelle prossime settimane, tenendo conto delle indicazioni del Parlamento. «Noi – ha sottolineato il premier – lavoriamo con strumenti diversi, innanzitutto con l’obiettivo che il sistema carcerario contribuisca a ridurre notevolmente il tasso di recidiva da parte di chi è accusato o condannato per reati. E’ questo il filone che unisce diversi provvedimenti: abbiamo un rischio che questo sistema, se non ha delle correzioni credo utili e in parte adottate oggi, in parte nei prossimi mesi, non sia sufficientemente efficace per ridurre la recidiva, quindi che comportamenti criminali continuino a generare comportamenti criminali anziché favorire il reinserimento nella società».
Gentiloni ha annunciato anche il varo, come previsto dalla legge di Bilancio, di un piano di investimenti che ammonta a 36 miliardi. Il premier è intervenuto anche sui nuovi contratti di lavoro nel settore pubblico: «Sono stati recepiti una serie di accordi sindacali: è un lavoro che sta proseguendo e si sta concludendo, abbiamo ancora qualche capitolo aperto; dò atto al lavoro svolto dai ministri competenti, dopo 9-10 anni di attesa il nostro pubblico impiego e il comparto sicurezza e anti locali hanno un nuovo contratto di lavoro: è un fatto di grande rilievo per molte famiglie».