Sanità, servizi a rischio: sciopero degli infermieri venerdì 23 febbraio. I motivi della protesta
ROMA – Il servizio sanitario sarà messo a dura prova, venerdì 23 febbraio. E’ confermato lo sciopero nazionale di 24 ore degli infermieri proclamato dai sindacati di categoria Nursing-up e Nursind: «Irricevibile – afferma il Nursing-up – la proposta del Governo di chiudere il contratto del comparto Sanità con la mancia degli 85 euro mensili, che dovevano costituire una base di partenza della discussione per il personale infermieristico, demansionato
e invecchiato dal blocco del turnover. Vergognosa – afferma il presidente Nursing-up Antonio De Palma, commentando la riunione di oggi all’Aran per il rinnovo contrattuale – la bozza di un contratto al ribasso che non tiene conto di tutte le richieste da noi avanzate in questi anni. Quindi andiamo avanti con lo sciopero di domani su tutto il territorio nazionale e la manifestazione in piazza Santi Apostoli a Roma, dove saremo in migliaia per chiedere alle istituzioni un cambiamento serio».
«Gli infermieri italiani hanno dovuto sopportare condizioni di lavoro inaccettabili e si aspettano di venire riconosciuti come professionisti – prosegue De Palma – attraverso un’adeguata retribuzione e lo sblocco del turnover. Diciamo basta ai tagli lineari delle dotazioni organiche, le deroghe indiscriminate alle ore di riposo giornaliere e al riposo settimanale, alla fuga dei cervelli dei giovani infermieri. Tutto ciò a fronte della carenza di ben 63.000 infermieri che mancheranno all’appello al 2021, stando alle ultime proiezioni, e con l’aumento del 3% dei pazienti cronici e non autosufficienti».
«Sciopero e la manifestazione di domani hanno lo scopo di dire no a un contratto in perdita, peggiorativo rispetto al
precedente sia sul piano economico sia dei diritti – sottolinea Andrea Bottega, segretario nazionale Nursind -. Fermeremo la sanità italiana, ma sarà per garantire agli infermieri un lavoro dignitoso e ai cittadini un’effettiva qualità del servizio».