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Washington: ex capo della campagna elettorale di Trump avrebbe pagato politici europei per fare lobby in favore di presidente ucraino

WASHINGTON – Continuano le rivelazioni sui presunti irregolarità nella campagna presidenziale degli Stati Uniti. Adesso esce la notizia che l’ex capo della campagna elettorale di Donald Trump, Paul Manafort, pagò in segreto a un gruppo di ex alti politici europei oltre 2 milioni di euro per fare lobby in favore dell’allora presidente dell’Ucraina Viktor Yanukovych sostenuto dalla Russia. È quanto sostengono i procuratori Usa. Secondo le accuse, depositate presso una Corte federale di Washington dal super procuratore per il Russiagate Robert Mueller, Manafort avrebbe invitato il cosiddetto Gruppo Hapsburg di ex politici europei a «prendere posizioni favorevoli verso l’Ucraina, anche tramite lavoro di lobbying sugli Stati Uniti».

Tra i nomi che sono usciti c’è anche quello dell’ex premier Romano Prodi che si è affrettato a smentire: «Non ha mai preso parte a nessun tipo di attività segreta e tanto meno a gruppi segreti di lobby, né ha mai ricevuto compensi per questo tipo di attività. In merito a quanto pubblicato su Politico.com – si legge nella nota diffusa dal suo staff – si ribadisce che il presidente Romano Prodi si è a lungo impegnato affinché potesse concretizzarsi un riavvicinamento dell’Ucraina all’Europa. Impegno che si è espresso in incontri preparatori e in numerose conferenze pubbliche, regolarmente retribuite, e approfonditamente preparate che si sono svolte in diverse capitali europee. È stato un impegno serio e corrispondente al ruolo politico di già Presidente della Commissione Europea. La sua attività è stata pubblica e quindi – sottolinea la nota – facilmente rintracciabile».

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