Astori: fiorentino per sempre, così il cardinale Giuseppe Betori nell’omelia ai funerali del capitano viola
FIRENZE – «Firenze riconosce oggi Davide Astori come uno dei suoi, un fiorentino, da sempre e per sempre». Così il card. Giuseppe Betori nell’omelia al funerale del capitano della Fiorentina, parlando di «una coralità grande tra famiglia, squadra, mondo dello sport e tutta una città che rivela anche che una persona è più ancora che le sue qualità e doti: è anche la ricchezza delle relazioni che ha saputo costruire attorno a sé». Per Betori «questo affetto e questa sofferenza corali ci dicono di Davide la saldezza dei suoi legami familiari; la profondità dell’amore e del progetto di vita che lo ha legato per sempre a Francesca e, grazie a lei, la tenerezza del suo affetto paterno per la piccola Vittoria; il suo impegno come uomo di sport nelle squadre in cui è stato protagonista sui campi da calcio d’Italia e prima ancora nel tessere legami aperti, leali, costruttivi con i compagni, per trovare poi quel ruolo di capitano nella Viola che lo consacra per sempre alla storia di questa società e di questa città».
E ha poi ricordato: La vita «spezzata da un male misterioso di Davide Astori richiami tutti noi a prenderci cura della vita degli altri, soprattutto dei più deboli e dei più miseri. Abbiamo scoperto in questi giorni, con ammirazione – ha detto Betori – l’impegno del capitano per i bambini malati nel nostro ospedale Meyer e in Paesi lontani. Ma non meno significativa è stata la testimonianza di suoi compagni più giovani, che nella squadra si sono sentiti da lui accolti, indirizzati, sorretti».
In Santa Croce, per i funerali di Davide Astori, era arrivata anche una nutrita delegazione della Juventus da Londra, tra gli applausi dei presenti in piazza: tra i componenti la delegazione Allegri, Buffon , Marchisio, Chiellini (che si è fermato anche a salutare alcuni tifosi) Pianic, Marotta, Rugani. In chiesa tanti rappresentanti di squadre di serie A e B. Poco dopo il feretro di Astori, accompagnato dai familiari tra cui i genitori e i due fratelli, è entrato nella basilica, accolto dagli applausi. La messa ha avuto inizio intorno alle 10.30, circa mezz’ora più tardi dell’orario inizialmente previsto.