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Milano: i magistrati non godono di alcuna immunità, è legittima la critica al loro operato

MILANO – La libertà costituzionale di manifestazione del pensiero e «di formulazione di critica nei confronti di chi esercita funzioni pubbliche» comprende «il diritto di critica giudiziaria ossia l’espressione di dissenso, anche aspro e veemente, nei confronti dell’operato di magistrati i quali, in quanto tali, non godono di alcuna immunità, nonché degli atti da costoro compiuti».

Lo scrive il giudice di Milano Maria Teresa Guadagnino nelle motivazioni della sentenza con cui a dicembre ha assolto il giornalista e fondatore de “il Foglio” Giuliano Ferrara accusato di diffamazione. Ferrara era a processo per un articolo scritto nel 2014 nel quale parlava dell’inchiesta sulla “trattativa Stato-mafia” della Procura di Palermo e del pm titolare Nino Di Matteo, che lo aveva querelato e parte civile nel processo. Per il giudice è «lecito che un giornalista esprima la propria opinione in merito a un processo così rilevante, anche sotto il profilo politico, criticando metodi utilizzati e/o risultati ottenuti dai magistrati».

Il giornalismo «scomodo e polemico di Ferrara», conclude il giudice, non persegue «l’obiettivo di ledere l’onore e la reputazione» ma solo quello di «criticare e disapprovare alcuni fatti e comportamenti connessi al processo che ancora si sta svolgendo presso la Corte d’Assise di Palermo».

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