Firenze: al Teatro del Maggio una ieratica «Alceste» di Gluck
FIRENZE – Un teatro gremito ha salutato la prima, al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Piazzale Vittorio Gui, 1) di «Alceste», pera lirica in tre atti. Libretto di Ranieri de’ Calzabigi tratto dall’Alcesti di Euripide con musica di Christoph Willibald Gluck. Come si sa, l’opera in cui musicista e librettista, portarono avanti dopo «Orfeo ed Euridice», un progetto di tadicale riforma dell’opera raggiungendo, per l’epoca, risultati di sorprendente modernità, e già per questo varrebbe la pena di ascoltarla.
L’allestimento, coprodotto con la Fenice di Venezia e firmato anche per la regia da da Pier Luigi Pizzi (già grande scenografo con registi di genio come Ronconi), è geometrico e monocromatico e accentua fino all’esasperazione l’idea di classicità un po’ da museo, sottolineata anche dal bianco dominante degli abiti, cambiato col nero solo quando hanno da segnalare l’incombere della morte.
Spiccano nel cast Roberta Mameli (Ismene) e Nino Surguladze (Alceste) e fa la sua figura, in un’opera corale, anche il Coro del Maggio, preparato da Lorenzo Fratini e diretto in sala, come l’Orchestra, da Federico Maria Sardelli.
