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Elezione presidenti: fumata nera, come previsto, al termine della prima giornata di votazioni

Ansa 1ROMA – Fumata nera nell’Aula della Camera dei deputati alla prima votazione per eleggere il presidente. Nessuno ha raggiunto la maggioranza dei due terzi dei componenti l’Assemblea, ovvero 420 voti, richiesta al primo scrutinio. Servirà una nuova votazione. Dopo l’ingarbugliarsi della trattativa Pd, M5s, Fi e Lega hanno deciso di votare scheda bianca. Per il secondo e terzo scrutinio il regolamento abbassa il quorum ai 2/3 dei votanti, contando anche le schede bianche. “Il M5s sbaglia a porre veti, ma sbaglia anche chi si arrocca su un solo nome: ognuno di noi, in questo momento deve parlare con tutti e mettersi di lato di qualche centimetro, noi della Lega ci siamo messi di lato di un chilometro…”, dice Matteo Salvini. In una nota di Forza Italia si conferma che gli azzurri al terzo scrutinio del Senato voteranno per Paolo Romani.

“Per aprire, nell’attuale scenario – ha detto Giorgio Napolitano presiedendo la seduta – nuove prospettive al Paese sono insieme essenziali il rispetto della volontà popolare e il rispetto delle prerogative del Presidente della Repubblica, al quale rivolgo a nome di voi tutti l’espressione calorosa della nostra stima e fiducia”. Il passaggio sottolineato dall’applauso dell’Aula.

Intanto, resta lo stallo nel negoziato tra M5s e centrodestra sulle due poltrone più alte del Parlamento. Berlusconi riunisce il vertice di Fi a Palazzo Grazioli. Brunetta insiste per un incontro tra leader (cioè con Di Maio) per decidere i candidati da votare insieme e annuncia comunque da domani il voto su Paolo Romani al Senato. I Cinquestelle confermano il veto all’incontro con Berlusconi e al voto per Romani. Quanto ai candidati, per la Camera salgono le quotazioni di Roberto Fico su Riccardo Fraccaro. ‘

Ma al Senato arriva la novità, la Lega, già nella seconda votazione a Palazzo Madama, ha votato per l’azzurra Anna Maria Bernini e lo farà anche domani, alla terza votazione. Una decisione, spiega, presa per ‘senso di responsabilità’, con l’obiettivo di ‘uscire dal pantano’ nel quale il nuovo Parlamento è finito già alla prima seduta. Silvio Berlusconi decide di convocare a Palazzo Grazioli lo stato maggiore del partito per fare il punto della situazione: ‘Voti Lega a Bernini rompono coalizione. Smaschera progetto governo Lega – M5s’, dice Silvio Berlusconi.

Il piano B del M5s sarebbe di votare un candidato del centrosinistra al ballottaggio previsto alla quarta votazione di Palazzo Madama: Luigi Zanda (un nome che provoca la reazione del renziano Ettore Rosato, ‘non si faccia prendere in giro’) o Emma Bonino, come dice esplicitamente il senatore M5s Matteo Mantero interpellato in Trasatlantico.

La situazione, come si vede, si complica e non è escluso che domani siano in vista altri colpi di scena. Ma sembra chiara ormai l’intenzione di Salvini di escludere dai giochi l’ex cavaliere.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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