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Firenze, occupazioni abusive: Casa di cura il Pergolino, gravissimo pericolo per gli occupanti. La proprietà chiede inutilmente lo sgombero

Il Pergolino

FIRENZE – «Nell’ex casa di cura Il Pergolino, occupata dal Movimento di lotta per la casa il 20 settembre 2015, ci sono situazioni di pericolo dovute agli interventi fatti da chi vi abita abusivamente e al fatto che alla proprietà non viene consentito di entrare per la manutenzione e i controlli. Rischi di incidenti o danni per i quali la proprietà declina ogni responsabilità, sottolineando l’inerzia delle autorità competenti a intervenire stante un decreto di sequestro preventivo dell’immobile disposto dalla magistratura nell’aprile 2017».

Questo in sintesi il contenuto di una nuova lettera inviata dall’amministratore unico dell’ex casa di cura a prefetto, questore, sindaco e anche al cardinale di Firenze e al presidente del tribunale fiorentino, dopo una precedente missiva del febbraio 2017.
Tra i problemi indicati in seguito all’occupazione: allacci abusivi alla rete elettrica con fili volanti e precari, modifiche interne ai locali, innumerevoli parabole tv sul tetto, porte antincendio sfondate, costruzione di baracche nei parcheggi, l’installazione di una canna fumaria in facciata. Alcuni coltivatori di terreni confinanti lamentano poi lo sversamento nei campi di liquami provenienti dalle fosse biologiche.
«La situazione di pericolo per la sicurezza degli occupanti e dei passanti in via del Pergolino è evidente – si spiega -.Perché si muova qualcuno, si deve aspettare che succeda una tragedia, come già successo più volte in situazioni analoghe? La proprietà ed il conduttore hanno fatto tutto ciò che si poteva fare a livello di azioni per la tutela sul piano legale, cercando di coinvolgere i politici locali, sempre mantenendo un atteggiamento di tolleranza e pazienza, ma non ci sono mai stati cenni di risposta. Vista la carenza di intervento da parte delle autorità coinvolte e della giustizia, si ritiene che la responsabilità di eventuali incidenti o danni a persone o cose che dovessero succedere non possa in alcun modo essere imputata al conduttore o al locatore, bensì all’inerzia di tutte le autorità che sono state (finora inutilmente) coinvolte».

Analoga situazione si verificò a Torino nel 2009 nell’ex clinica San Paolo, occupata abusivamente da 450 somali organizzati dai centri sociali, e allora le autorità (sindaco e prefetto, insieme alle forze dell’ordine) disposero il trasferimento dei presunti profughi, in una caserma messa a disposizione dal ministero della Difesa, eliminando il pericolo.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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