Tasse: quasi metà dei contribuenti dichiara un reddito sotto i 15.000 euro
Il reddito complessivo totale dichiarato dagli italiani nel 2017 ammonta a circa 843 miliardi di euro (+10 miliardi rispetto all’anno precedente) per un valore medio di 20.940 euro, in aumento dell’1,2% rispetto al reddito complessivo medio dichiarato l’anno precedente. È quanto emerge dalla rilevazione del Mef sulle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche per l’anno d’imposta 2016.
Quasi la metà dei contribuenti italiani dichiara un reddito sotto i 15.000 euro, ma ce se sono
addirittura più di 10 milioni che beneficiano di un Irpef a zero euro. E a fronte di queste fasce decisamente più povere, in cima alla classifica spicca invece un numero esiguo di ”Paperoni”:
35.000 soggetti, pari allo 0,1% del totale dei contribuenti italiani, che dichiara un reddito complessivo di 300.000 euro.
Andare all’estero, poi, sembra fruttare bene, visto che il rimpatrio dei cervelli, favorito da agevolazioni fiscali, mostra che al rientro in Italia i redditi dichiarati superano mediamente 7 volte quelli dei lavoratori dipendenti. Rimane poi
un discreto divario di reddito tra le diverse aree del Paese, con Lombardia e Calabria ai due estremi opposti della classifica con redditi che arrivano addirittura a distanziarsi di 10mila euro.
Ecco le principali evidenze delle dichiarazioni dei redditi presentate dagli italiani lo scorso anno:
NUMERO CONTRIBUENTI E IMPOSTA NETTA: 40,9 milioni, in aumento di 100.000 soggetti (+0,25% rispetto all’anno precedente). L”imposta netta totale dichiarata è pari a 156 miliardi. Al netto degli effetti del bonus 80 euro, l’imposta netta Irpef è pari in media a 5.070 euro.
REDDITO COMPLESSIVO DICHIARATO: ammonta a circa 843 miliardi di euro (+10 miliardi dell”anno precedente) per un valore medio di 20.940 euro (+1,2%). Il reddito medio più elevato si trova in Lombardia (24.750 euro), seguita dalla provincia autonoma di Bolzano (23.450), mentre la Calabria ha il reddito medio più basso (14.950 euro).
TIPOLOGIE DI REDDITO: quelli da lavoro dipendente e da pensione sono circa l’82% del reddito complessivo dichiarato; il reddito da pensione circa il 30% del totale. I lavoratori autonomi mostrano il reddito medio più elevato (41.740 euro), mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori (titolari di ditte individuali) è pari a 21.080 euro e – segnalano i consumatori – per la prima volta superano, anche se di poco, quello dei lavoratori dipendenti che si ferma a 20.680 euro. La media dei pensionati invece dichiara 17.170 euro.
BONUS 80 EURO – Oltre 1,7 milioni di soggetti hanno dovuto restituire integralmente o parzialmente il bonus di 80 euro ricevuto, per un importo di circa 480 milioni di euro. Il 52%, pari a 902.000 soggetti, ha dichiarato una restituzione integrale, per un ammontare di 370 milioni di euro. Di questi 1,1 milioni hanno però ottenuto anche la restituzione di ritenute Irpef indebitamente versate, pari a 735 milioni di euro.
CLASSI DI REDDITO: il 45% dei contribuenti, che dichiara solo il 4,2% dell’Irpef totale, si colloca nella fascia di reddito complessivo fino a 15.000 euro; in quella tra i 15.000 e i 50.000 euro rientra il 50% dei contribuenti, che dichiara il 57% dell”Irpef totale, mentre solo il 5,3% dei contribuenti
dichiara più di 50.000 euro, versando il 39% dell”Irpef totale. Rispetto all’anno precedente, aumenta il numero dei soggetti che dichiarano più di 50.000 euro (+38.000). Ci sono poi i
paperoni, ovvero circa 35.000 soggetti che un reddito complessivo oltre 300 mila euro (0,1% del totale contribuenti), per un ammontare complessivo di 321 milioni di euro.
CONTRIBUENTI “IMPATRIATI”: per i regimi ”impatriati” e ”rientro dei cervelli” i redditi medi lordi sono di 84.968, circa 4 volte superiori al reddito medio da lavoro dipendente. Nel caso dei ricercatori il reddito medio di 153.700 è anche 7 volte maggiore del reddito medio da lavoro dipendente.
La regione con reddito medio più alto è la Lombardia (24.750 euro, mentre la maglia nera va alla Calabria (14.950 euro).
Conclusioni, nonostante la lotta all’evasione continui, l’elusione e l’evasione la fanno da padroni, e dunque bisogna intervenire su questi fattori, recuperando ancora e disboscando leggi e leggine che favoriscono l’elusione. A questo debbono puntare i vari Salvini, Di Maio, la cui luna di miele sembra attenuarsi, non a depredare ancora lavoratori e pensionati (soprattutto quelli d’oro, che d’oro non sono e che hanno pagato fior di contributi e di tasse) che hanno già dato fin troppo dal punto di vista economico e sociale.