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Prato: tratta di nigeriane, tre fermi, la procura indaga anche per omicidio

Intervento del 112 dei carabinieri
il numero d’emergenza 112

PRATO – Giovani nigeriane, alcune minorenni, costrette a prostituirsi, vittime di violenze anche sessuali e di gruppo. E’ quanto avrebbero scoperto i carabinieri di Prato che hanno sottoposto a fermo tre persone, due sorelle di 34 e 40 anni, e il marito della maggiore delle donne, 49, tutti nigeriani. Teatro delle violenze un’abitazione alla periferia di Prato. Tratta di esseri umani, sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale tra i reati contestati.
Le indagini, coordinate dal pm della Dda di Firenze Angela Pietrojusti, sono scattate tre mesi fa, dopo che una delle giovani vittime sarebbe riuscita a fuggire. Da quanto emerso, le ragazze venivano mandate a Prato dalle loro famiglie: costo del viaggio dalla Nigeria 30mila euro che le giovani avrebbero poi dovuto ripagare prostituendosi. Pare che molte delle famiglie, sembra anche condizionate per pratiche legate al voodoo, fossero a conoscenza della sorte delle loro figlie. La casa avrebbe ospitato, a seconda dei periodi, dalle 4 alle 6 ragazze.

La Dda di Firenze, pm Angela Pietroiusti, sta indagando anche per l”ipotesi di omicidio e occultamento di cadavere di una ragazza nigeriana nell’ambito dell’inchiesta che ha portato al fermo di tre persone, tutte originarie della Nigeria, accusate di tratta, sfruttamento della prostituzione, stupri di gruppo e violenze nei confronti di giovanissime connazionali costrette a vendersi in Italia. La ragazza sarebbe scomparsa dalla casa di Prato dove sarebbero
avvenute le violenze e le ragazze sarebbero state costrette a prostituirsi.
In base a quanto emerso, ci sarebbero testimonianze in merito a una giovane ferita all’addome con una bottiglia dall’uomo poi sottoposto a fermo e di cui non si è saputo più niente. Secondo le indagini, in caso di ribellione delle ragazze sfruttate, sempre lo stesso uomo fermato avrebbe organizzato con altri connazionali stupri e violenze per costringerle a continuare a prostituirsi e a consegnare i soldi del riscatto percepito per portarle in Italia.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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