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Militari e forze dell’ordine: aumenti e arretrati lontani per difficoltà burocratiche

La situazione che Firenzepost ha denunciato più volte sta diventando realtà. L’accelerazione data alla firma dei contratti del pubblico impiego è stata una furbizia elettorale che da un lato non ha portato alcun vantaggio al Pd renziano, punito dagli elettori, dall’altro necessita di adempimenti burocratici lunghi e complessi che faranno slittare di non poco l’agognata acquisizione di arretrati, aumenti e applicazione di nuove normative.

Prendiamo ad esempio l’intero comparto difesa, uno di quelli penalizzati, a detta di alcuni sindacati. Anche coloro che si occupano della nostra difesa e della nostra sicurezza, ai quali il governo dovrebbe rivolgere un occhio di riguardo, dopo le trattative con il governo risultate deludenti e inadeguate, sono comunque ancora in attesa di ciò che è stato promesso.

Il recepimento dell’accordo da parte della Corte dei conti, infatti, non ha sbloccato definitivamente la situazione, perché l’accordo dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale al più presto e trascorsi quindici giorni si potrebbe procedere al pagamento di arretrati e aggiornamenti delle retribuzioni. I dubbi, però, riguardano proprio i tempi di pagamento, per il quale sono necessarie altre formalità.

Bisogna attendere il passaggio al ministero dell’Economia e poi al NoiPa, la piattaforma del Mef che si occupa delle retribuzioni del pubblico impiego, che avrebbe già collezionato ritardi e errori di calcolo. Il sistema starebbe creando da tempo non pochi disagi con ritardi fino a tre mesi. «L’approvazione della Corte dei conti – dichiara Domenico Pianese, segretario Coisp, il sindacato indipedente di polizia – era un passaggio fondamentale per sbloccare le risorse del contratto e consentire il pagamento degli arretrati e l’adeguamento degli stipendi dei circa 430.000 appartenenti al comparto sicurezza e difesa. Ora però ci sono i passaggi al Mef e poi le procedure di Noipa. Se tutti utilizzeranno i tempi biblici della Corte dei conti gli arretrati non arriveranno neanche a settembre e l’aggiornamento dello stipendio in tempi ancora più lunghi! Quindi auspichiamo che il ministro dell’Economia dia disposizione di procedere svelti».

Stessa preoccupazione espressa dal delegato Cocer Marina, Antonello Ciavarelli: «Si auspica che questo passaggio alla Corte dei conti sia l’ultimo ostacolo al fine di vedere in busta paga quei pochi arretrati. Il personale sicuramente non si illude – precisa – viste le tante sorprese che ogni mese riceve dagli errori del NoiPa, che a questo punto si auspica che il nuovo governo elimini tornando all’impeccabile amministrazione dei nostri contabili militari».

Per qualcuno, come nel caso dei carabinieri, il NoiPa non rappresenterà un ostacolo perchè l’Arma, con un accordo per adeguare i sistemi costato 180mila euro, è in grado di pagare già subito dopo la pubblicazione del contratto in Gazzetta Ufficiale. Tutte le altre forze armate e la polizia, invece, dovranno attendere che la macchina del NoiPa si attivi.

L’insoddisfazione per il rinnovo del contratto firmato il 26 gennaio scorso non è ancora stata smaltita e sul piatto rimane la discussione sulla coda contrattuale che rischia di lasciare, ancora una volta, l’amaro in bocca a militari e poliziotti. A gennaio il governo uscente ha voluto in tutta fretta chiudere il tavolo con una concertazione contestata da Cocer e sindacati sia nel metodo che nel merito. La firma non ha soddisfatto molti lavoratori, e adesso la questione potrebbe riproporsi con la parte economica del rinnovo: servizi esterni, servizi notturni, ordine pubblico e straordinari. ma la patata bollente passerà al nuovo governo, un espediente utilizzato frequentemente dai governi della sinistra

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