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Imposte patrimoniali: in 25 anni raddoppiata incidenza su Pil, gettito salito 5 volte

Tasse

MESTRE -Gli esperti dell’Ocse e del Fondo Monetario Internazionale invitavano l’Italia a re-introdurre la patrimoniale. La Cgia di mestre, puntuale come sempre, ci dimostra come questi inutili organizzazioni internazionali siano completamente avulse dalla realtà. Infatti nel nostro Paese, sebbene dal 2016 non si paghi più la Tasi sull’abitazione principale, nel 2016 abbiamo versato al fisco 45,4 miliardi di euro di imposte patrimoniali.
In poco più di 25 anni la loro incidenza sul Pil è raddoppiata, mentre in termini assoluti il gettito è aumentato di 5 volte. Le imposte patrimoniali considerate il periodo 1990-2016 sono: diritti catastali; Ici/Imu/Tasi; bollo auto; canone Radio Tv; imposte di registro e sostitutiva; di bollo; ipotecaria; imbarcazioni e aeromobili; sui beni di lusso, sulle successioni e donazioni, sul patrimonio netto delle imprese, straordinaria sui depositi, sulle transazioni finanziarie; straordinaria sugli immobili. In termini di gettito, le imposte più impegnative sono l’Imu e la Tasi: nel 2016 Stato e Comuni hanno incamerato 21,2 mld di euro. Seguono: imposta di bollo (6,8 mld), bollo auto (6,6 mld) e imposta di registro (5,1 mld).

“Sono una quindicina le imposte – spiega Paolo Zabeo della Cgia – anche se le due imposte che
gravano sulle abitazioni e sugli immobili ad uso produttivo e commerciale, ovvero la Tasi e l”Imu, garantiscono quasi la metà del gettito complessivo. Nel 2017, ad esempio, per onorare questi due tributi le famiglie, le imprese e i lavoratori autonomi hanno versato oltre 20 mld di euro. Un po’ meno onerose, ma altrettanto invise dai contribuenti, sono le imposte di bollo, che includono anche il prelievo annuale di 34,20 euro sui conti correnti con depositi superiori i 5 mila euro, quello
del 2 per mille sugli strumenti finanziari e il bollo auto”.

L’andamento del gettito delle imposte patrimoniali è variato dall’istituzione o dall’abolizione di alcuni tributi: nel 1992 il gettito è salito di 7 mld, passando dagli 11,2 mld del 1991 a 18,3 mld (+63%). Nel 1992, per risanare le finanze pubbliche, sono stati introdotti dei prelievi straordinari di carattere patrimoniale sulla ricchezza finanziaria, sugli immobili e su alcuni beni di lusso. In particolare, il DL 333/1992 aveva previsto una imposta straordinaria immobiliare e un prelievo
straordinario sui depositi e conti correnti. L’Isi si calcolava applicando l”aliquota del 3 per mille al valore catastale degli immobili. Il prelievo sui depositi è avvenuto sulle consistenze immobili. Il prelievo sui depositi è avvenuto sulle consistenze in essere alla data del 9 luglio 1992 con aliquota del 6 per mille. Poi a settembre è stato introdotto un altro prelievo straordinario per le persone fisiche che avevano auto di grossa cilindrata, aeromobili, imbarcazioni da diporto.

Nel 1993 il gettito è salito di altri 4,8 mld per effetto della sostituzione dell’Isi con l’Ici che pur applicandosi sulla medesima base imponibile, prevedeva delle aliquote più alte. Inoltre, fece
sentire i suoi effetti anche la nuova imposta sul patrimonio delle imprese che, con aliquota del 7,5 per mille, è stata in vigore sino al 1997. Nel 2008, il calo del gettito delle imposte
patrimoniali è dipesa dall”abolizione dell”Ici sulla prima casa.

Nel 2012, il DL Salva Italia del governo Monti, ha inasprito fortemente la tassazione patrimoniale, introducendo diverse forme di tassazione: l’Imu sugli immobili; prelievi che hanno interessato i beni di lusso (auto di grossa cilindrata, aeromobili) e natanti; l”applicazione dell’imposta proporzionale di bollo sulle disponibilità finanziarie.
Nel 2014 è arrivata la Tasi che assieme all’Imu e alla Tari costituiscono la Iuc (Imposta unica comunale). Il presupposto della Tasi, pur essendo collegato all’erogazione e alla fruizione di servizi comunali, si basa sul possesso o la detenzione di un immobile, anche ad uso abitativo. Pertanto,
questa nuova tassa viene percepita da tutti come una imposta patrimoniale e come tale è stata inserita nel nostro elenco.
Nel 2016, infine, si è registrata una inversione di tendenza importante: il gettito delle imposte patrimoniali è diminuito a seguito dell’abolizione della Tasi sulla casa principale (è rimasta, invece, sulle prime case di lusso), dell’eliminazione sia dell’Imu agricola sia dell’Imu sugli imbullonati.

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