Fisco: invece di combattere l’evasione si controllano le denunce di cittadini a reddito fisso
Questa volta cambio ancora l’impostazione della lente e scelgo di diffondere un comunicato della Dirstat che riguarda un argomento che interessa tutti, l’evasione fiscale di cui nessuno si occupa e si preoccupa. E’ un problema la cui soluzione potrebbe alleviare il peso fiscale che grava in particolare su pensionati e dipendenti a reddito fisso tartassati dal fisco, mentre altre categorie, quelle protette dagli ultimi governi di centrodestra, di centrosinistra e soprattutto del presidente, se la passano meglio.
La parola alle statistiche a ai numeri, inconfutabili, pubblicati dalla Dirstat:
«Ogni anno l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza verificano non più di 200.000 contribuenti, pur avendo a disposizione il Servizio SERPICO e conoscano, nominativamente, almeno 2 milioni e mezzo di evasori totali; ci si ostina a controllare le denunce di cittadini a reddito fisso compresi i pensionati, permettendo così, con un lavoro non mirato e pressoché inutile, l’evasione di cui sopra. I dipendenti e funzionari in organico agli organismi finanziari sono 90.000 (in America sono 100.000 benché negli Stati Uniti, il Pil sia 10 volte quello italiano e il Paese sia molto più grande).
Alcuni dati importanti per l’Italia:
– il 24% dei contribuenti denuncia sino a 20.000 euro all’anno (dati del MEF);
– il 75% dei contribuenti denuncia redditi che sono assoggettati ad aliquota del 15% (dato dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e contabili di Roma);
– il 5% dei contribuenti, con reddito superiore a 50.000 euro annuo, versa una IRPEF (comprese addizionali varie) pari al 54% dei 172 miliardi di euro (IRPEF totale incassata).
Mi sembra un quadro esauriente, che non necessita di ulteriori commenti. Un promemoria utile per il prossimo Governo, se Mattarella riuscirà a formarne uno attendibile e appoggiato da una maggioranza sicura.