Pensione lavori usuranti: il 1 maggio scade il termine per la presentazione delle domande
ROMA – Ultimo giorno per presentare la domanda di pensione lavori usuranti da parte di coloro che maturano il requisito nel 2019: la scadenza è martedì primo maggio. La presentazione della richiesta in ritardo non comporta la perdita del beneficio previdenziale ma il suo slittamento: la decorrenza della pensione si sposta di un mese se la domanda è presentata con un ritardo inferiore a un mese, di due mesi se il ritardo è compreso fra uno e tre mesi, di tre mesi se il ritardo è superiore ai tre mesi.
I lavoratori usuranti possono andare in pensione utilizzando il vecchio sistema delle quote. Bisogna aver svolto i lavori usuranti per almeno sette anni negli ultimi dieci oppure per la metà della vita lavorativa. I lavori usuranti sono definiti dal dlgs 67/2011. Il requisito per andare in pensione è la quota 97,6, con almeno 35 anni di contributi e 61 anni e sette mesi di età.
Nel caso dei lavoratori che fanno turni notturni, il requisito può alzarsi se le notti lavorate sono meno di 78 all’anno. Per la precisione, per un numero di notti compreso fra 72 e 77 notti, bisogna raggiungere la quota 98,6, con almeno 35 anni di contributi e 62 anni e sette mesi di età. Se le notti sono fra 64 e 71, il requisito è la quota 99,6, con 35 anni di contributi e 63 anni e sette mesi di età. Tutti i requisti appena riportati valgono per i lavoratori dipendenti, gli autonomi devono sempre aggiungere un anno alla quota.
La domanda si presenta in via telematica, o tramite intermediari, utilizzando il modello AP45, allegando la documentazione che comprova la sussistenza del rapporto di lavoro con mansioni usuranti (ad esempio libro matricola, oppure libretto di lavoro, comunicazione al centro per l’impiego, busta paga).