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Giro d’Italia 2018: Gerusalemme si tinge di rosa. Venerdì 4 maggio la cronometro

Gerusalemme tappezzata di rosa per il Giro d’Italia

GERUSALEMME – E’ diventata una città rosa, Gerusalemme. Per celebrare il più grande evento sportivo della storia d’Israele: la partenza del Giro d’Italia 2018. Anche in omaggio a Gino Bartali, Giusto fra le Nazioni. All’ingresso della città, l’imponente struttura a forma di C (retta da 66 cavi di acciaio ancorati ad un solo pilone inclinato di 118 metri di altezza) del ‘Chords Bridge’ – disegnato dall’architetto Santiago Calatrava in ricordo dell’arpa di Re David – ogni sera si accende di luci colorate componendo la parola Giro. Un effetto scenico che annuncia anche al più distratto dei visitatori che domani i 176 ciclisti delle 22 squadre partiranno da Gerusalemme
per la prima trasferta della corsa fuori d’Europa.

La città si appresta a vivere la tappa di domani, una cronometro che costeggia le Mura Antiche, con grande curiosità, visto che il ciclismo da gara non è molto conosciuto da queste parti. E anche con grande tolleranza verso i disagi che comportano, inevitabilmente, l’organizzazione e lo svolgimento di una gara importante come il Giro. Già da oggi, in anticipo, sono state transennate e chiuse le prime strade: quelle tra HaMeches Junction e Tzahal Square così come la via Koresh in direzione di Tzahal Square. Altre lo saranno domani mattina, 4 maggio, prima della partenza della cronometro prevista per le 13.50.

Massiccio l’apparato di sicurezza messo in campo dalla polizia in una città spesso sulle cronache per altri motivi: sul Giro – comprese le altre due tappe nel nord e nel sud del paese – vigileranno più di 4mila agenti e circa 2mila guardie private. Ogni gara, compresa la cronometro di Gerusalemme, sarà preceduta da 50 motociclisti della polizia. Dappertutto – Città Vecchia compresa le cui Mura saranno viste in diretta tv da quasi un miliardo di persone – spicca dunque il Rosa del Giro: dai badge delle persone impegnate nella macchina organizzativa ai cartelli con le indicazioni, ai grandi poster di richiamo. Ogni grande albergo del centro si è mobilitato: a partire dal Waldorf Astoria, base operativa dell’organizzazione e della sala stampa della gara, per passare allo storico King David, dove
sono scesi i grandi della terra, che ha innalzato un striscione di benvenuto al Giro d’Italia. E di italiano in città è sempre più ripetuto il nome di Gino Bartali: il grande ciclista, Giusto tra le Nazioni dal 2013 per aver salvato molti ebrei, da ieri è cittadino onorario postumo di Israele. Un riconoscimento – ha detto Yad Vashem, il Museo della Shoah – per «un grande campione e un grande uomo». Del resto il connubio Roma-Gerusalemme è stato esaltato da ministro israeliano Zeev Elkin: «Non c’e’ nulla di più simbolico – ha detto – del fatto
che il Giro cominci a Gerusalemme e finisca a Roma».


Paulo Soares

redazione@firenzepost.it

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