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Governo: si tratta ad oltranza su premier e squadra. Il testo dell’ultima bozza del contratto

MILANO . Man mano che si procede nel perfezionamento del contratto di governo di Lega e M5S vengono fuori alcune precisazioni. Scegliamo tre punti particolarmente interessanti, sui quali sembra trovato l’accordo:

PENSIONI – «Per una maggiore equità sociale, riteniamo altresì necessario un intervento finalizzato al taglio
delle cd. pensioni d’oro (superiori ai 5.000,00 euro netti mensili) non giustificate dai contributi versati». E’ quanto si legge in un passaggio della bozza di contratto Lega-M5S che attende il via libera dei due leader.
Nello stesso paragrafo si affronta il nodo dei costi della politica, altro tema caro ai 5 Stelle. «Riteniamo doveroso intervenire nelle sedi di competenza per tagliare i costi della politica e delle istituzioni, eliminando gli eccessi e i privilegi – si legge infatti- Occorre inoltre ricondurre il sistema previdenziale (dei vitalizi o pensionistico) dei parlamentari, dei consiglieri regionali e di tutti i componenti degli organi costituzionali al sistema previdenziale vigente per tutti i cittadini, anche per il passato».

PARLAMENTARI, TAGLIO E VINCOLO MANDATO – «Occorre partire dalla drastica riduzione del numero dei parlamentari: 400 deputati e 200 senatori». La sforbiciata al numero di parlamentari, che si accompagna -nello
stesso paragrafo- anche all’introduzione del vincolo di mandato popolare contro i cambi di casacca, per i relatori del documento renderà “più agevole organizzare i lavori delle Camere” e “più efficiente l’iter di approvazione delle leggi, senza intaccare in alcun modo il principio supremo della rappresentanza, poiché resterebbe ferma l’elezione diretta a suffragio universale da parte del popolo per entrambi i rami del Parlamento e non se ne snaturerebbero natura e funzioni. Sarà in tal modo possibile conseguire anche ingenti riduzioni di spesa poiché il numero complessivo dei senatori e dei deputati risulterà quasi dimezzato”.
Ecco dunque lo snodo sul vincolo di mandato. “È necessario introdurre espressamente il vincolo di mandato popolare per i parlamentari – si legge – per rimediare al sempre più crescente fenomeno del trasformismo. Del resto, altri ordinamenti, anche europei, prevedono il vincolo di mandato per i parlamentari; è noto l’articolo 160 della Costituzione portoghese, il quale dispone che il deputato decade dal mandato semplicemente se si dimette dal gruppo parlamentare del suo partito e contemporaneamente si iscrive al gruppo di un’altra fazione politica”.

ROM – «Ad oggi circa 40.000 Rom vivono nei campi nomadi, di cui 60% ha meno di 18 anni. Necessarie azioni per arginare questo fenomeno sono: chiusura di tutti i campi nomadi irregolari in attuazione delle direttive comunitarie; contrasto ai roghi tossici; obbligo di frequenza scolastica dei minori, pena allontanamento dalla famiglia o perdita della potestà genitoriale».

Ci sono poi alcuni temi fondamentali controversi, su cui decideranno Salvini e Di Maio:immigrati, possibilità di riforme in deficit, nodo Tav, flat tax, limite di due anni al reddito di cittadinanza. Sono i punti che figurano evidenziati in rosso nella bozza del contratto di governo.

In particolare, sulla flat tax, nella bozza risalente alle 18 di ieri (ma stamani ancora sul tavolo tecnico per le ultime limature del caso) si individuavano due aliquote fisse al 15% e al 20% per persone fisiche, partite Iva e famiglie; per le famiglie è prevista una deduzione fissa di 3.000 euro sulla base del reddito familiare; un”aliquota fissa al 15% per le società.

Il reddito di cittadinanza ela pensione di cittadinanza sono fissati entrambe a 780 euro mensili, unica parte da sottoporre all’attenzione dei due leader é l’arco temporale di due anni per il sussidio previsto per gli inoccupati.

Il capitolo sui migranti titola ”immigrazione: rimpatri e stop al business”. Sono previsti rimpatri più facili per gli irregolari, le parti invece evidenziate in rosso – dunque da decidere dai due leader riguardano le sedi di permanenza temporanea, ma anche il capitolo, caro a Salvini, dell’istituzione di un registro dei ministri di
culto, lo svolgimento delle prediche in lingua italiana e la tracciabilità dei finanziamenti per la costruzione delle moschee e, in generale, dei luoghi di culto, anche se diversamente denominati.

Salvini e Di Maio trattano a oltranza su premier e squadra di governo.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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