Economia: la tazzina di caffè ci costa 260 euro l’anno a testa. L’analisi di Nomisma
ROMA -Al mattino per svegliarsi. Ma anche alla sera dopocena. E sicuramente a metà giornata a fine pranzo. Che gli italiani siano un popolo caffè-dipendente è noto. Ma quanto ci costa «na tazzulella e caffè» come cantava Pino Daniele?
Coffee monitor, il primo focus dell’osservatorio social monitoring di Nomisma con Datalytics, lo ha calcolato: 260 euro all’anno a testa. Nemmeno tanto a pensarci bene, visto che non arriviamo nemmeno a 1 euro al giorno. Eppure dalla ricerca, su 1.000 consumatori, emerge che il consumo della bevanda è abituale per il 95% del campione. Insomma solo 5 persone su cento non si abbandonano a quel gusto retroamaro del caffè. Tra quelli che invece “senza il caffè sto male” la stragrande maggioranzaa, il 93%, sceglie l’espresso. Solo una minoranza quindi si divide tra americano, orzo o altro.
La ricerca ci dice anche la frequenza delle tazzine: Il 58% ne beve 1-2 tazze al giorno, ma c’è anche un 5% che ne beve più di 5 tazze al dì. Se il 77% si concede un tazza al risveglio, un 22% che consuma caffè dopo cena o di notte. Il 92% consuma il suo caffè a casa: la metà lo fa usando il macinato per moka, ma aumentano sempre più quelli che preferiscono cialde o capsule, sono arrivati al 37% . Si sceglie il prodotto per gusto o per marca, solo per il 15% degli intervistati decide per il prezzo. Fuori casa una persona su sette va al bar per bere una tazzina, ma quasi la metà (il 48%) di chi ha consumato caffè negli ultimi 12 mesi l’ha fatto in ufficio, dove spopolano cialde o capsule (50%).