Skip to main content

La Germania offende l’Italia, pretende di dettar legge in casa nostra. E Mattarella si adegua

La Germania, è noto, non ha mai avuto molta stima dell’Italia e degli italiani. Il nostro paese piace ai tedeschi per le vacanze, c’è il sole, si mangia bene e si spende relativamente poco. I tedeschi hanno il dente avvelenato anche per via delle cocenti sconfitte nei mondiali di calcio: il 4-3 a Città del Messico nel 1970, il 3-1 a Madrid nel 1982 e soprattutto la sconfitta in semfinale nel mondiale di casa per 2-0 nel 2006. I supporters teutonici non le hanno mai digerite, neppure trangugiando litri di buona birra bavarese.

In politica poi pretendono di dettar legge a tutta l’Europa, in particolare da quando impera Frau Merkel. Che dovrebbe ricordarsi di aver passato la gioventù nella Ddr, in un paese non certo ricco, e di essersi laureata a Lipsia quando la situazione economica della Germania est non era particolarmente brillante. E’ stato solo grazie all’intuizione di Helmuth Kohl, sostenuta dalla buona volontà del Governo italiano, che la Germania si è riunificata dopo la caduta del muro di Berlino e ha potuto diventare quella potenza economica che è adesso. Tanto che si permette di avere uno sterminato surplus economico, contrario ai trattati Ue, non fatti rispettare dai pur severi organismi comunitari. Che sparano a zero sull’Italia e sulla Grecia, ma chiudono dieci occhi sulla Germania. Senza dimenticare che nel frattempo nessuno ha mai ritenuto opportuno ricordare che la Germania ha avuto un ruolo non négligeable, come direbbero i francesi, nello scoppio delle due ultime guerre.

Tutto ciò premesso ritengo inammissibile che giornali e politici tedeschi pretendano di mettere il naso negli affari nostri e insultino il nostro paese per meschini fini economici e politici. Pretendendo inoltre di vietare al Governo italiano democraticamente eletto di scegliere i ministri che più gli aggradano, perché sono ritenuti ostili alla Germania. Con l’aperto appoggio di un presidente della Repubblica sostanzialmente schierato, Sergio Mattarella, che replica, dopo sette anni, l’agire di re Giorgio Napolitano quando fece cadere il Governo Berlusconi per riportare la sinistra al potere, in ragione dell’innalzamento dello spread. Quello spread che si impenna a comando, guarda caso, quando in Italia la sinistra non è più al potere. Ma gli italiani l’hanno capito, non hanno l’anello al naso.

A proposito dei giudizi della stampa tedesca sull’Italia, senza rammentare la famosa foto della pistola sul piatto di spaghetti per affermare che il nostro è Paese di mafia, voglio citare alcuni passi di un articolo, firmato da Jan Fleischauerdel, sul settimanale tedesco Der Spiegel. Non si tratta di un paese povero, scrive il giornalista nel suo commento al piano del futuro governo giallo-verde, e poi attacca: «Come si dovrebbe definire il comportamento di una nazione che prima chiede qualcosa per lasciarsi finanziare il suo proverbiale ‘dolce far niente’, e poi minaccia coloro che dovrebbero pagare se questi insistono sul regolamento dei debiti? Chiedere l’elemosina sarebbe un concetto sbagliato. I mendicanti almeno dicono grazie, quando gli si dà qualcosa. Scrocconi aggressivi si avvicina di più» alla condotta dell’Italia. Semplicemente osceno e inaccettabile. Mattarella e sinistra tacciono.

E inoltre l’inserto settimanale della Frankfurter Allgemeine Zeitung dedica la copertina dell’ultima edizione all’Italia (vedi foto sopra), e sceglie l’esclamazione – “Mamma mia!”- accompagnata da una vignetta in cui un’ape tricolore, con i simboli di M5S e Lega sullo sportello, precipita in un burrone. E aggiunge la frase: «L’Italia, il caso che dà pensieri all’Europa: un alto debito e poca prospettiva di miglioramento. Adesso i populisti dovrebbero assumere la leadership».

Ecco, questo è il giudizio dei tedeschi, di quelli che sinistra e Mattarella considerano amici e alleati, amici e alleati finché fa loro comodo e finché ci trattano come sudditi. E’ rimasta negli annali la foto di Matteo Renzi, allora presidente del consiglio, che in un vertice fiorentino incensa e loda Frau Merkel sotto lo sguardo severo del David di Michelangelo nella Galleria dell’Accademia. Salvo poi ricevere in cambio niente.

Ecco, visti i risultati sostanzialmente fallimentari di quest’Europa a trazione tedesca, che anche il Presidente francese Macron vorrebbe sconvolgere, dichiarandosi disposto a collaborare con il premier incaricato Giuseppe Conte, sarebbe opportuno che si desse al nuovo governo la possibilità di operare alla svelta secondo i suoi intenti, senza frapporre tanti divieti presidenziali imposti dall’estero. Oppure che si tornasse a ottobre a nuove elezioni che potrebbero definire più nettamente la supremazia delle forze uscite vincitrici dalla ultime consultazioni. Siamo stufi di presidenti che intendono dettare legge arrogandosi diritti di veto. L’Italia è ancora una repubblica democratica, e non deve trasformarsi a comando in un regime presidenziale solo quando fa comodo alle sinistre e ai poteri forti.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741