Migranti, Libia: gravi accuse di medici senza frontiere alla Libia e ai trafficanti di esseri umani
TRIPOLI – Le Ong che pattugliano il mare mediterraneo, attendendo gruppi di migranti da scaricare in Italia a chiamati, quali taxi del mare, evidentemente non vogliono rinunciare al loro lucroso business e colgono ogni occasione per denigrare il governo libico e la guardia costiera libica, ritenuti responsabili di chissà quali crimini nei confronti dei migranti.
Ecco che una delle ong più attive in questi lucrosi traghettamenti e trasbordi, Medici senza frontiere, parte all’attacco del governo libico affermando che oltre 100 tra migranti e rifugiati tenuti prigionieri da trafficanti di esseri umani sono stati raggiunti da colpi di’arma da fuoco mentre fuggivano da una prigione clandestina nel nordovest della Libia; ci sono stati numerosi morti e feriti.
L’organizzazione medica internazionale afferma che molte persone nella città di Bani Walid, tra cui anche membri delle forze di sicurezza, hanno cercato di proteggere i fuggiaschi mentre venivano inseguiti da uomini armati che tentavano di per ricatturarli. Msf spiega che i sopravvissuti alla fuga di mercoledì sera hanno riferito che almeno 15 persone sono state uccise e che fino a 40 persone, per lo più donne, sono state lasciate indietro. Lo staff di Msf ha aiutato a curare 25 feriti al Bani Walid General Hospital, di cui sette con gravi ferite d’arma da fuoco e fratture multiple.