Governo: no di Mattarella a Savona ministro. Rimesso il mandato da Conte. Il Presidente ha pronto il governo tecnico
ROMA – La possibilità che nasca il governo Lega-M5S è evaporata in questi momenti. Con il no di Sergio Mattarella a Paolo Savona e l’irrigidimento di M5s e Lega su questo fronte è saltata qualsiasi possibilità di chiudere positivamente la partita per il governo. Il professor Conte ha rimesso il suo mandato di formare il governo.
Il Capo dello Stato, si apprende ancora, avrebbe già pronta l’exit strategy del governo tecnico. Ossia quel governo con tanti economisti che sarebbe dovuto nascere prima del tentativo, andato avanti 15 giorni, di Salvini e Di Maio di dar vita al famoso contratto fra Lega e Movimento 5 stelle. Prima di Conte erano stati al Quirinale gli stessi Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Braccio di ferro durissimo. E Mattarella non ha ceduto. Il governo tecnico si presenterà alle Camere, non avrà la fiducia e l’Italia tornerà fatalmente alle urne probabilmente in autunno.
«Prima gli italiani, il loro diritto al lavoro, alla sicurezza e alla felicità. Abbiamo lavorato per settimane, giorno e notte, per far nascere un governo che difendesse gli interessi dei cittadini italiani. Ma qualcuno (su pressione di chi?) ci ha detto No. Mai più servi di nessuno, l’Italia non è una colonia. A questo punto, con l’onestà, la coerenza e il coraggio di sempre, la parola deve tornare a voi!». Lo scrive il leader della Lega Matteo Salvini dopo che
Giuseppe Conte ha rimesso l’incarico di formare il nuovo governo.
«Sono stato grande stimatore Mattarella ma questa scelta è incomprensibile». Lo ha detto il leader M5s Luigi Di Maio nel corso di una diretta su Facebook.