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Firenze: sessant’anni fa moriva il marchese Luigi Ridolfi. Fece nascere lo stadio, la Fiorentina, il Maggio musicale

Il Marchese Luigi Ridolfi
Il marchese Luigi Ridolfi

FIRENZE – Sessant’anni fa, il 31 maggio 1958, moriva, improvvisamente, a Padova, dove era andato, da presidente FIDAL, per la fase finale dei campionati italiani maschili di società, Luigi Ridolfi. Massimo dirigente dell’atletica italiana, prima e dopo la guerra, membro dell’associazione internazionale, IAAF, Ridolfi fece dello sport il suo scopo di vita, seguendo delle coordinate precise: trovare soluzioni durature, capaci di garantire il futuro, costruendo strutture; studiare, sistematicamente, le altre realtà internazionali, per migliorarsi; interpretare l’attività sportiva come scuola di vita e di stile. Presidente, quasi per obbligo, della neonata Associazione Fiorentina del Calcio, nel 1926, ne assunse, negli anni immediatamente successivi, direttamente la guida, mantenendola per sedici anni.

Entusiasmo, determinazione, ma, soprattutto, concretezza: la conquista della serie A, la consapevolezza che gli uomini passano, le mura restano – così nacque lo stadio che ancora oggi accompagna la Fiorentina. Si assunse tutti gli oneri di una gestione societaria resa drammatica dalla scarsità dei mezzi economici, costruendo la “squadra primavera”, verde di età e ariosa nel gioco, divenuta una costante nella storia della compagine viola. Dirigente nazionale del calcio e dell’atletica, Firenze non gli deve solo lo stadio e la Fiorentina: il Giglio Rosso e l’impianto degli ASSI; la direzione dell’Automobile Club e della Rari Nantes; il Teatro Comunale e il Maggio Musicale.

Il centro tecnico federale di Coverciano, la casa delle Nazionali, un punto di riferimento internazionale per lo studio del gioco del calcio, da lui voluto fortemente come sviluppo naturale del Centro di preparazione tecnica, la scuola per allenatori, interna alla FIGC, che aveva impostato negli anni Quaranta e ripreso nel dopoguerra. Il Centro fu inaugurato, pochi mesi dopo la sua morte, il 6 novembre 1958 sotto la direzione di Ottavio Baccani, che lo aveva accompagnato in Fiorentina e in federazione.

Ridolfi, al momento della sua morte, non si limitava ad seguire le tante cose a cui aveva dato vita. Lottava e progettava per ampliare e migliorare le strutture esistenti: il progetto di Nervi per raddoppiare lo stadio; la necessità di un palazzo dello sport al Campo di Marte; l’espansione del Centro Tecnico di Coverciano. Alla notizia della sua morte, nei giorni del lutto e dell’omaggio, gli sportivi di sessant’anni fa non ebbero dubbi su quel che si doveva fare per onorarne la memoria: continuare con rinnovata passione l’azione da lui intrapresa. Il Museo della Fiorentina ha dedicato al marchese Luigi Ridolfi un’iniziativa per ricordarlo solennemente a sessant’anni dalla scomparsa.



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