Minacce a Mattarella: tre persone indagate. 360 profili anonimi su twitter contro il presidente
ROMA – Ben 360 profili anonimi su Twitter per alimentare la campagna contro Sergio Mattarella. Questo è quanto hanno trovato due informatici, Andrea Stroppa e Danny di Stefano, utilizzando un algoritmo (da loro già impiegato – quasi identico – durante il World Economic Forum di Davos 2018) per individuare la propaganda digitale. Il tutto elaborato e pubblicizzato in un rapporto che ha analizzato in particolare tre hashtag: #mattarelladimettiti, #impeachment e #impeachmentmattarella.
Condotta dal 27 maggio (alle ore 21.50) al giorno successivo (alle 14.30) l’analisi conferma la presenza di un meccanismo sospetto. “Non parliamo di bot o troll ma di account sospetti”, precisano gli autori nel report. Account generati da un software possono poi tranquillamente “animarsi”, ossia essere operati da umani, aggiungono.
Non ci sono evidenze però che questi account appartengano ufficialmente a partiti politici come Lega Nord e M5S. Ed è da escludere, sulla base dei dati in loro possesso, che la manipolazione sia teleguidata dall’estero.
Continuano le indagini sul web della Polizia postale per gli insulti a Mattarella, e proprio ieri, tra l’altro tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati dopo le minacce e gli insulti comparsi sui social nei confronti del Capo dello Stato. La Procura di Palermo li accusa di attentato alla libertà del presidente della Repubblica e offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica, reati puniti fino a 15 anni di reclusione. Decine di altre frasi minacciose apparse su altri profili sono al vaglio dei magistrati.