2 giugno, gli auguri di Conte: «La festa della Repubblica appartiene a tutti noi»
ROMA – Ha cominciato subito in veste istituzionale, il professor Giuseppe Conte. E con una frase un po’ retorica ma efficace, da docente di lungo corso: «Il 2 Giugno è la festa di noi tutti, tanti auguri a tutti». Poi in prima fila con Mattarella e i nuovi ministri, alla sfilata della festa della Repubblica.
Mattarella– «I valori di libertà, giustizia, fra gli uomini e rispetto dei diritti sono il fondamento della nostra società ed i pilastri su cui poggia la costruzione dell’Europa. Dalla condivisione di essi nasce il contributo che il nostro Paese offre alla convivenza pacifica tra i popoli ed allo sviluppo della comunità internazionale». Così Mattarella in un messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, in occasione del 2 giugno, sottolineando come la Carta sia architrave delle Istituzioni e supremo riferimento per tutti.
Salvini – Il neo ministro dell’Interno Matteo Salvini, sul bavero della giacca sotto la tradizionale spilletta leghista di Alberto da Giussano, si è appuntato la coccarda tricolore indossata da tutti le autorità presenti alla sfilata del 2 Giugno ai Fori Imperiali.
Di Maio– «Già da oggi pomeriggio sarò al lavoro al ministero, così come tanti altri ministri. Credo che possiamo fare veramente la differenza. Saranno i cittadini a giudicarci, non facciamo annunci. Siamo una bella squadra, molto affiatata e possiamo lavorare bene insieme». Lo ha detto il neo ministro al Lavoro, Luigi Di Maio, arrivando alle celebrazioni per il 2 giugno in via dei Fori Imperiali.
Berlusconi– «La festa della Repubblica quest’anno cade in un momento particolarmente difficile, al termine della crisi politica e istituzionale più complessa dal dopoguerra che vede alla luce una formula di governo inedita e anche contraddittoria, una formula di governo non scelta dagli italiani con il voto e che deve conciliare valori e programmi diversi se non addirittura opposti, all’insegna del populismo». Lo afferma Silvio Berlusconi in un videomessaggio in occasione della festa della Repubblica.