Governo: abolizione dei vitalizi, comincia la battaglia. Lo annuncia Di Maio
ROMA – Il cambiamento inizia occupandosi del passato e il governo Conte potrebbe cominciare dai vitalizi dei politici l’attacco alla cosiddetta casta, bersaglio della campagna di M5S e (meno) della Lega. «Lo abbiamo promesso in campagna elettorale e lo faremo subito, togliendo i privilegi agli ex parlamentari – annuncia il vicepremier Luigi Di Maio provocando la levata di scudi immediata degli ex parlamentari-. Poi loro facciano tutti i ricorsi che vogliono, ma la delibera c’è».
Ammonta a circa 2.600 il numero di ex che percepiscono i vitalizi dopo la loro abrogazione nel 2012 per i deputati in
carica. Si va da vecchi leoni della Dc come Ciriaco De Mita o Gerardo Bianco ad ex presidenti della Camera come Gianfranco Fini, Fausto Bertinotti o Irene Pivetti, passando per Massimo D’Alema e alcune centinaia di ex deputati, senza dimenticare le vedove degli ex parlamentari con le pensioni di reversibilità. Ma anche Ilona Staller, la storica pornostar Cicciolina, che fu eletta con i radicali nel 1987.
Non ci saranno vendette o provvedimenti punitivi, secondo quanto trapela. Il piano M5s è trasformare in pensioni calcolate con metodo contributivo sia i vitalizi degli ex parlamentari, sia la parte maturata fino al 2012 dai parlamentari in carica.
Il che comporterebbe un taglio agli assegni con un risparmio per le casse di Camera e Senato. Rispetto agli attuali 193 milioni di spesa annua se ne risparmierebbero 76. Poca cosa rispetto ai 258,8 miliardi di spesa previdenziale Inps per il 2017, ma dall’alto valore simbolico per M5s.
Il testo ancora non sarebbe definito in ogni dettaglio ma il problema é il rischio dei ricorsi. «Di Maio se ne infischia
della palese incostituzionalità del provvedimento di taglio retroattivo dei vitalizi – dice Antonello Falomi, presidente
dell’Associazione ex parlamentari, che ne raccoglie circa 1.500 -. Per Di Maio i seri dubbi di incostituzionalità espressi da decine di costituzionalisti e dagli stessi Uffici competenti del Senato sono solo carta straccia. Per il neo Vice Presidente del Consiglio, l’importante non è fare le cose nel rispetto della legalità costituzionale, ma soltanto annunciare di averle fatte. Se poi, il provvedimento sarà cancellato dai tribunali, non conta niente – conclude Falomi – perché ciò che importa è continuare, per qualche tempo, a fare propaganda e a prendere in giro gli italiani».
Ma Di Maio non sembra intenzionato ad ascoltare ragioni. «Via un bel po’ di auto blu, via le scorte inutili, via qualche volo di stato comprato e inutilizzato – ha detto applaudito dalla folla in Sicilia -, e soprattutto, toglieremo le pensioni privilegiate a chi degli ex parlamentari non le merita».
La battaglia è legata soprattutto al nome di Riccardo Fraccaro, questore anziano della Camera, ora ministro per i
Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta. In ufficio di presidenza a Montecitorio, secondo quanto trapela, in qualità di questore anziano, carica che ora lascerà perché nominato ministro, avrebbe garantito nelle scorse settimane che non ci saranno accanimenti nei confronti in particolare delle vedove.