Governo, Renzi: «Salvini e Di Maio due facce della stessa medaglia»
ROMA – Dopo aver preso la parola nell’Aula del Senato, Matteo Renzi, che da premier non si concedeva spessisimo ai giornalisti, si ferma in sala stampa. Dice: «Non potevo non parlare oggi, per sottolineare che noi non siamo loro, noi siamo tutt’altro». L’ex presidente del Consiglio spiega le ragioni del suo intervento e bacchetta i due soci di maggioranza del governo gialloverde: «Salvini e Di Maio sono due facce della stessa medaglia… Noi, invece, siamo l’alternativa, noi siamo un’altra cosa, questo è il senso politico delle mie parole che volevo far passare».
Renzi preferisce non commentare la replica di Conte e con un gesto si tappa la bocca. Poi torna a precisare il senso delle sue dichiarazioni. Conte è un premier non eletto, presiede un governo non votato, l’operazione politica targata M5S-Lega «è indifendibile», sostiene l’ex segretario dem, «se vogliamo stare ai criteri dei 5 Stelle della scorsa legislatura». E infatti «non hanno aperto bocca». Renzi parla poi del caso Tunisia («Il mio primo viaggio l’ho fatto proprio lì, è il Paese del Mediterraneo che più ci serve, noi abbiamo bisogno di una democrazia vera in Tunisia…») e denuncia la mancanza di coperture finanziarie del contratto di governo sottoscritto da grillini e leghisti, soprattutto per quanto riguarda il fronte fiscale e quello del lavoro. «Il reddito di cittadinanza vale 20 miliardi di euro, mentre la Flat Tax 60 miliardi…». Il senatore di Firenze esprime apprezzamento per il ruolo di Rocco Casalino, dominus della comunicazione M5S: «E’ bravissimo, ha fatto un vero e proprio capolavoro». E infine, quando gli chiedono che effetto gli faccia ritrovarsi all”opposizione in compagnia di Silvio Berlusconi dopo l’esperienza del Patto del Nazareno per le riforme, Renzi taglia corto: «A questa domanda non rispondo… ho già parlato in Aula».