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Migranti: Onlus vogliono scaricarli (629) ancora in Italia, ma Salvini nega approdo, che vadano a Malta porto vicino e sicuro

ROMA – Sono 629 i migranti a bordo di nave Aquarius di Sos Mediterranee, con personale di Medici senza frontiere, che sta facendo rotta verso un porto di sicurezza ancora non assegnato. Tra loro ci sono 123 minorenni non
accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte. Sono state complessivamente sei le operazioni di soccorso effettuate.
Particolarmente difficile quella di persone su un gommone che si è rovesciato facendo finire 40 migranti in mare. Acquarius ha soccorso 229 persone, altre 400 sono state salvate e poi trasbordate sulla nave della Ong da imbarcazioni della guardia costiera italiana e da mercantili.

Le attivissime e ineffabili Onlus, anche medici senza Frontiere e Sos Mediterranee, erano abituate a fare i loro comodi indisturbate, a traghettare a chiamata e scaricare tutti i migranti nei porti siciliani o del Sud, considerandoli sicuri e accoglienti, anche se non erano quelli più vicini, ignorando Malta con il cui governo avevano probabilmente qualche difficoltà di rapporti e di comunicazione.

Anche stavolta stanno esagerando, sostenute dai proclami della sinistra e dell’Unhcr (ente ex della Boldrini) pretendono di scaricarci un’altra moltitudine di profughi, ma non c’è più un governo sensibili alle sirene delle associazioni della sinistra e della Chiesa. Il ministro Salvini, dopo i due arrivi in massa di ieri, ha inviato una lettera urgente alle autorità maltesi, chiedendo di far approdare alla Valletta la nave Aquarius, piena zeppa di 629 migranti, essendo quello il «porto più sicuro». L’Aquarius non è stata autorizzata ad approdare in Italia. Basta calare le brache.

Aggiornamento delle 17,40: Il governo di Malta non è né l’autorità che coordina né ha competenza sul caso della nave Aquarius. Lo ha detto un portavoce del governo della Valletta citato dal quotidiano Malta Today in una prima reazione al caso.

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