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Rottamazione cartelle: in arrivo 950.000 lettere dall’Agenzia delle Entrate

ROMA – Al via la seconda fase della definizione agevolata che prevede l’invio da parte di Agenzia delle entrate-Riscossione delle comunicazioni per rispondere ai contribuenti che hanno aderito al provvedimento. La comunicazione, con i relativi bollettini per i pagamenti delle rate (la prima in scadenza il 31 luglio per i carichi 2017 e il 31 ottobre per i carichi dal 2000 al 2016), da luglio sarà disponibile anche online sul portale dell’ente. La definizione agevolata, partita a ottobre 2017, si è conclusa il 15 maggio scorso con oltre 950 mila adesioni di cui circa il 62% tramite i canali digitali (sito di Agenzia Riscossione, sia con Fai D.A. te che in area riservata ed Equipro) e pec (posta elettronica certificata).

La lettera, «Comunicazione delle somme» dovute informa sull’accoglimento o l’eventuale rigetto
della adesione, così come su possibili debiti che, per legge, non possono rientrare nella definizione agevolata, sugli importi da pagare e sulla data entro cui effettuare il pagamento.
Oltre ai bollettini per il pagamento (da una a un massimo di 5 rate nel caso di cartelle relative a carichi affidati in riscossione nell’anno 2017 oppure da una a un massimo di 3 rate nel caso di cartelle contenenti carichi affidati dal 1ø gennaio 2000 al 31 dicembre 2016) la comunicazione contiene anche il modulo per l”addebito in conto corrente che va richiesto alla propria banca almeno 20 giorni prima della scadenza della prima rata (ad esempio, per la rata del 31 luglio il servizio andrà richiesto entro e non oltre l’11 luglio).
A chi ha presentato più domande di adesione per carichi diversi l’Agenzia invierà un’unica comunicazione con tutte le scadenze e gli importi per ciascuna richiesta. Sono state predisposte 5 tipologie di comunicazione: Accoglimento totale (AT) per chi ha un importo da pagare per i
debiti rottamabili e non ha invece nulla da pagare per eventuali debiti non rottamabili; Accoglimento parziale (AP) per quei contribuenti che hanno importi da pagare anche per debiti non rottamabili; il terzo caso-tipo (AD) per chi non deve pagare nulla; un quarto tipo (AX) per chi non deve pagare nulla per debiti rottamabili e ha invece un debito residuo da pagare per debiti non rottamabili; ultima tipologia (RI) per le istanze rigettate.
Per chi aveva in corso vecchie rateizzazioni arriveranno anche gli importi da da pagare, entro il 31 luglio, affinché il debito residuo di queste cartelle possa successivamente essere oggetto di definizione agevolata (in questo caso arriverà una nuova comunicazione entro il 30 settembre).
In caso di mancato, insufficiente o tardivo pagamento della prima/unica rata della definizione agevolata anche limitatamente a quei carichi contenuti nella comunicazione che si è scelto di
non pagare, la stessa non produce effetti e non è possibile ottenere nuovi provvedimenti di rateizzazione salvo che per le cartelle e gli avvisi notificati da meno di 60 giorni dalla data
di presentazione della dichiarazione di adesione. Potranno invece essere ripresi i pagamenti delle rateizzazioni in essere alla data di presentazione della domanda di definizione agevolata e in regola con i precedenti pagamenti. In caso di mancato, insufficiente o tardivo pagamento delle rate successive alla prima non sarà invece più possibile proseguire eventuali precedenti rateizzazioni in quanto già revocata al pagamento della prima rata.

Otto regioni si dividono oltre due terzi (723mila su 950mila) delle risposte alle istanze di rottamazione che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione sta iniziando ad inviare in questi giorni e il Lazio guida la classifica con 177mila lettere. Con le comunicazioni l’ente informa i contribuenti sull’esito della richiesta, sia se la domanda è stata accettata, in tutto o in parte, sia se è respinta, e accompagna le lettere con i relativi bollettini per i pagamenti. A distanza ma sempre sul podio la Campania, con l’invio di 119mila comunicazioni, e la Lombardia con 109mila lettere. Seguono poi Puglia (90mila risposte), Toscana (67mila), Emilia-Romagna e Veneto (per entrambe 57mila invii) e il Piemonte (47mila).

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