Tasse: Imu e Tasi, come fare per pagare in ritardo. Le indicazioni e le sanzioni
ROMA – Il 18 giugno è scaduto il termine per il versamento della prima rata di Imu e Tasi, e dalle nostre tasche sono spariti circa 10 miliardi di euro. Chi non ha pagato entro il termine fissato, può rimediare al ritardo attraverso l’istituto del Ravvedimento operoso. Si tratta di uno strumento che consente al contribuente di pagare l’imposta dovuta con un esborso maggiorato, ma ridotto rispetto alla sanzione vera e propria.
La maggiorazione si calcola sulla base di un tasso d’interesse pari allo 0,3% annuo. A questo tasso va poi aggiunta una sanzione e questa varia a seconda dei giorni di ritardo.
Ci sono quattro tipi di Ravvedimento. Chi si lascia sfuggire queste quattro finestre temporali dovrà pagare la sanzione per intero, senza sconti, che è pari al 30% dell’imposta non versata.
Ravvedimento sprint: per chi paga entro 14 giorni dalla scadenza del termine la sanzione è dello 0,1% giornaliero.
Ravvedimento breve: per chi paga dal 15° al 30° giorno successivo alla scadenza la sanzione è fissa all’1,5%.
Ravvedimento medio: parte dopo il 30° giorno di ritardo fino al 90° giorno. In questo caso la sanzione fissa sale all’1,67%.
Ravvedimento lungo: scatta dopo il 90° giorno di ritardo, ma comunque entro i termini di presentazione della dichiarazione relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione, la sanzione fissa è del 3,75%.
Per chi volesse calcolare agevolmente quanto dovuto il sito amministrazionicomunali.it offre la possibilità di calcolare con esattezza la somma dovuta e di stampare il modello F24 con cui andare in Posta o per il pagamento tramite homebanking su Internet.