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Firenze: all’81° Maggio Musicale Gergely Madaras dirige l’Orchestra, ospite il percussionista Simone Rubino

Madaras
Il direttore d’orchestra ungherese Gergely Madaras

FIRENZE – Era uno dei concerti in cui, secondo il primo programma, avremmo dovuto ilvedere il Maestro Mehta, ma dovremo aspettare ancora una settimana esatta. Intanto a sostituirlo nel concerto dei venerdì 22 giugno alle 20 al Teatro del Maggio ci sarà il giovane direttore d’orchestra ungherese Gergely Madaras, che col percussionista Simone Rubino e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino eseguirà «Speaking Drums» di Peter Eötvös, brano per percussioni soliste e orchestra, e la Nona sinfonia, “La Grande”, di Schubert.

Composto nel 2012, «Speaking Drums» (tamburi parlanti) è un concerto per percussioni e orchestra in cui vocaboli privi di significato, tratti dalle poesie nonsense dello scrittore ungherese Sándor Weöres, integrano una scrittura ritmica di notevole impegno. Ispirato dalla parola allo stadio primordiale, quando è solo pura emissione ritmica priva di un’articolazione compiuta, come ad esempio nel linguaggio dei bambini, Eötvös realizza un brano in cui il percussionista è chiamato a dialogare con gli strumenti nel vero senso del termine. Le parole pronunciate dal solista danno infatti vita a conseguenti pattern ritmici, in un continuo ‘botta e risposta didattico’ tra esecutore e strumenti a percussione.

La seconda parte del concerto è dedicata alla Nona sinfonia di Franz Schubert, lo spartito della quale fu presentato nel 1828 alla Società degli amici della musica di Vienna per una esecuzione pubblica che però non ebbe luogo anche a causa della morte di Schubert pochi mesi dopo. Fu Robert Schumann, nel 1839, a ritrovare per caso la partitura fra le carte del compositore e a promuoverne l’esecuzione a Lipsia con Felix Mendelssohn alla direzione d’orchestra. Che Schubert desiderasse cimentarsi con un lavoro sinfonico di grandi dimensioni, alla Beethoven per intendersi, era cosa risaputa durante i suoi ultimi anni di vita. Dopo le sinfonie composte in gioventù, una sorta di apprendistato nel genere strumentale più alto, Schubert si sente pronto per una sinfonia in grande stile e nel 1828 firma la Sinfonia in do maggiore detta, appunto, “La grande”. Offerta alla Società degli amici della musica di Vienna, la nuova composizione sarebbe stata eseguita ufficialmente in quello stesso anno se la complessità e la lunghezza di alcuni passaggi non avessero spaventato l’orchestra, che, giudicandola troppo difficile, si rifiutò di eseguirla. La sinfonia venne così rimandata al mittente, che la ripose, come già accaduto per altri suoi preziosi gioielli musicali, in un cassetto. Solo anni dopo la morte di Schubert, Robert Schumann la scoprì per caso, durante una visita al fratello del musicista scomparso, e si prodigò per inviarla a Mendelssohn a Lipsia, dove quel capolavoro fino ad allora sconosciuto riacquistò nuova vita nella prima esecuzione del 1839.

Simone Rubino è nato nel 1993 a Chivasso (Torino). Si è diplomato nel 2010 con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore al Conservatorio di Torino G. Verdi con il prof. Riccardo Balbinutti. Frequenta il terzo semestre del Master di Percussioni presso l’ Hochschule für Musik und Theater a Monaco di Baviera in Germania con il prof. dr. Peter Sadlo. Vincitore del “Credit Suisse Young Artis Award 2016” si presenterà al prossimo Festival di Lucerna con I Wiener Philharmoniker il 9 Settembre. Ha debuttato come solista con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino nel 2008, nel 2013 come solista alla Konzerthaus di Berlino per il festival “Euro Young Music” e nel 2014 nella “Herkulessaal” di Monaco di Baviera con i “Bayerischen Rundfunk Symphonieorchester”. Ha debuttato con la “Wiener KammerOrchester” alla Konzerthaus di Vienna e con il suo nuovo progetto “The trilogy of Exegesi” nel Prinzregententheater di Monaco di Baviera. Altri debutti al Festival di Schwetzingen, Schwarzwald, Musical Olympus in Russia, nel festival estivo dell’ Audi in Ingolstadt con il direttore d’orchestra Kent Nagano, Rheingau Musik Festival, Musikfest Bremen ed Echternach (Lussemburgo). Attualmente suona in diversi progetti quali: “Bach, Rhythm and more” con Peter Sadlo; Ensemble “La Chimiera” suonando in tournee in Francia, Spagna, Belgio, Svizzera, Austria e Germania. È borsista dal 2012 della Fondazione CRT “Master dei talenti musicali” e della “De Sono” Associazione per la Musica. E’ sponsor Adams “International percussion Factory”.

Gergely Madaras, recentemente nominato Direttore musicale deisgnato dell’Orchestre Philharmonique Royal de Liège a partire dal settembre 2019, è attualmente Direttore musicale dell’Orchestre Dijon Bourgogne e Direttore principale della Savaria Symphony Orchestra in Ungheria, suo paese natale. Nato a Budapest nel 1984, inizia a 5 anni a studiare musica folk con esponenti dell’ultima generazione di musicisti popolari che tramandano l’autentica tradizione ungherese e dei gitani della Transilvania; quindi studia flauto, violino e composizione, diplomandosi in flauto alla Liszt Academy di Budapest e in direzione d’orchestra all’Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna. Fra il 2010 e il 2013 è direttore assistente di Pierre Boulez alla Lucerne Festival Academy, mentre in anni recenti è stretto collaboratore di George Benjamin e Peter Eötvös, dirigendo in prima assoluta e incidendo più di 100 composizioni create dopo il 1970 con celebri orchestre, quali Orchestre Philharmonique de Radio France, Deutsches Symphonie-Orchester Berlin e Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, e in importanti festival internazionali, fra cui MiTo Settembre Musica, Wien Modern, Tanglewood Festival of Contemporary Music e Festival di Lucerna. Madaras è anche un apprezzato direttore d’opera: nel 2012 fu il primo vincitore, tra oltre 80 candidati, del premio Sir Charles Mackerras Fellowship dell’English National Opera; vittoria che gli valse il debutto in una nuova produzione di Die Zauberflöte, per la regia di Simon McBurney, al London Coliseum. Dal 2014 è inoltre Direttore principale della Savaria Symphony Orchestra, dove ha raddoppiato il numero dei sostenitori e ideato una programmazione mirata per i giovani, introducendoli all’ascolto dei grandi capolavori, grazie a presentazioni interattive dei concerti con la partecipazione dell’intera orchestra.

Venerdì 22 giugno alle 20

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Piazzale Vittorio Gui, 1)

Biglietti da 5 a 80 euro acquistabili anche online senza sovrapprezzo

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