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Tav a Firenze, rischio crolli denunciano i No Tunnel

Linee AV: Italia spende il doppio rispetto a Francia, Germania e Spagna

Condotte

BRUXELLES – L’Italia spende circa il doppio per le linee ferroviarie ad alta velocità rispetto a Germania, Francia e Spagna. E’ quanto emerge da un rapporto della Corte dei conti europea, secondo il quale nel nostro Paese ogni chilometro di linea super veloce realizzato finora è costato 28 milioni di euro, contro i 13 dei tedeschi, i 15 dei francesi e i 14 degli spagnoli. Non solo, ma da noi i costi stanno anche aumentando più velocemente: se consideriamo anche le linee in via di costruzione (esclusi il Brennero e la Torino-Lione), il costo sale a 33 milioni, con una dinamica più rapida rispetto agli altri. Ed è italiana la seconda linea ad alta velocità più costosa tra questi quattro Paesi: la Milano-Venezia, costata 87,1 milioni al chilometro, seconda solo alla Stoccarda-Monaco, che è venuta a costare 114 milioni al chilometro.

D’altra parte, il nostro Paese vanta una migliore concorrenza. «Mentre il mercato non è aperto
in Francia e in Spagna, lo è in Italia – ha spiegato spiega Luc T”joen, funzionario della Corte tra i responsabili del rapporto -. E lì abbiamo visto che ci sono più treni grazie alle competizione, migliori servizi e costi inferiori».

TUNNEL TAV – I costi elevati di realizzazione dell’alta velocità, poi, stanno spingendo gli italiani a una maggiore prudenza: il rapporto cita come caso di buona pratica la Venezia-Trieste,dove si è optato per aggiornare la linea esistente permettendo di percorrere il tratto in 65 minuti, piuttosto che realizzarne una nuova ad alta velocità che avrebbe fatto risparmiare appena 10 minuti, risparmiando così 570 milioni di euro. Quest’osservazione dovrebbe far riflettere seriamente Nardella e Rossi, votati alla realizzazione del tunnel ad ogni costo per foraggiare gli appalti già stabiliti, che portano l’opera a un costo esagerato a fronte di un risparmio di pochi minuti. Con questo precedente rischiano seriamente une denuncia alla Corte dei Conti europea, che sembra di diverso avviso, e che potrebbe chiedere la restituzione di quanto speso invano.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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